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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'inchiesta / Favara

Omicidio-suicidio a Favara, sequestrato l'illegale revolver 357 magnum: verrà inviato al Ris

Si cercherà di stabilire se la pistola sia stata o meno utilizzata in altri fatti di sangue e si proverà a tracciare la strada che ha seguito per giungere fino in via Bachelet. Sequestrati anche i sei proiettili, di cui due esplosi

La pistola revolver 357 magnum, con matricola abrasa, utilizzata da Angelo Maria, operatore scolastico di 52 anni, per uccidere la madre Antonia Volpe, pensionata di 83 anni, e poi per spararsi alla tempia, è stata sequestrata dai carabinieri della sezione Operativa della tenenza di Favara e verrà, adesso, inviata al Ris di Messina per stabilire se sia stata o meno utilizzata in altri fatti di sangue e per provare a tracciare la strada che ha seguito per giungere fino in via Bachelet. Sequestrati anche i sei proiettili, di cui due esplosi.

La tragedia di Favara, la pensionata 83enne è stata uccisa con un colpo di pistola: l'arma aveva la matricola abrasa

Le investigazioni dei militari dell'Arma, coordinati dal comandante della compagnia di Agrigento: il maggiore Marco La Rovere, e della Procura non si fermano. Si sta cercando di capire, continuando a sentire familiari e conoscenti di madre e figlio in che contesto possa essere maturato l'omicidio premeditato con conseguente suicidio. Importanti, per provare a fare chiarezza, dovrebbero essere state le dichiarazioni dell'altro figlio dell'anziana, nonché fratello del suicida: un imprenditore edile di 46 anni. A trovare le salme dei congiunti, ieri sera, è stato proprio lui.

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L'ultimo omicidio, in ordine di tempo, maturato sempre in un contesto familiare a Favara - ma si tratta di tutt'altra storia naturalmente - si era verificato nel tardo pomeriggio di Ferragosto, all'interno di un bar di via IV Novembre. Ad essere freddato fu l'ex presidente del consiglio comunale Salvatore Lupo. Ad ucciderlo - secondo l'accusa di carabinieri e Procura - fu l'ex suocero Giuseppe Barba di 66 anni. Per l'anziano, nei giorni scorsi, il gip Stefano Zammuto ha disposto - senza il filtro dell'udienza preliminare - il giudizio immediato. Il favarese era stato fermato lo scorso 9 settembre, dopo una intensa attività investigativa. 

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