rotate-mobile
Cronaca Palma di Montechiaro

"Omicidio stradale", la difesa: "Incidente provocato da misteriosa auto rossa"

L’udienza preliminare, davanti al giudice Alessandra Vella, è entrata nel vivo e si concluderà il 4 dicembre con la decisione sul rinvio a giudizio, salvo che la difesa, affidata all’avvocato Giuseppe Barba, non dovesse scegliere riti alternativi

La difesa dell’imputato insiste: “A provocare l’incidente fu la misteriosa vettura rossa di cui riferiscono alcuni testimoni”. Secondo il pubblico ministero Emiliana Busto, invece, l’unico responsabile per la morte del ventiseienne di Palma di Montechiaro, Leonardo Salvatore D'Alessandro, finito con la sua moto fuori strada e rimasto ucciso nello schianto che lo ha fatto finire insieme alla sua Kawasaki 600 in un terreno distante alcune decine di metri dalla carreggiata, è il favarese Giuseppe Alaimo, 25 anni. L’udienza preliminare, davanti al giudice Alessandra Vella, è entrata nel vivo ieri e si concluderà il 4 dicembre con la decisione sul rinvio a giudizio, salvo che la difesa, affidata all’avvocato Giuseppe Barba, non dovesse scegliere riti alternativi.

"Investì e uccise centauro", automobilista 25enne dal gup con l'accusa di omicidio stradale

Ad Alaimo si contesta l'accusa di omicidio stradale perchè avrebbe causato lo scontro mortale, avvenuto il 29 luglio del 2017 fra il Villaggio Mosè e contrada Drasy, sulla statale 115, invadendo la corsia di marcia opposta con la sua Fiat Punto e urtando il mezzo a due ruote che precipitò oltre la carreggiata andando a sbattere con violenza contro dei paletti e una recinzione.

Per il giovane non ci fu scampo e morì nell'immediatezza. Il caso restò per tanto tempo un giallo perchè non vi erano tracce evidenti di altri mezzi coinvolti e sul posto non era presente nessuno. Alaimo, comunque, venne sentito dalla polizia stradale su incarico della Procura che aprì un'inchiesta e dispose una consulenza tecnica che fu eseguita dall'ingegnere Pietro Minacapilli secondo il quale l'automobilista avrebbe invaso la corsia di marcia opposta e urtato la moto sul lato destro provocandone la perdita del controllo e una drammatica uscita di strada fino allo schianto contro una recinzione metallica e dei paletti che delimitavano un appezzamento di terreno sul quale finì il povero centauro.

La difesa dell’imputato, adesso, ha prodotto una consulenza di parte redatta dall'ingegnere Luigi Simonetto e, soprattutto, alcuni verbali di interrogatori difensivi in cui alcuni testimoni riferiscono di aver visto un’auto rossa che avrebbe fatto una manovra pericolosa entrando, probabilmente, in collisione con la stessa moto della vittima.

I genitori e le sorelle si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’avvocato Gianantonio Fazzari. Nel processo è stata citata pure l’assicurazione che in caso di condanna dell’imputato, sarà chiamata a risarcirli. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Omicidio stradale", la difesa: "Incidente provocato da misteriosa auto rossa"

AgrigentoNotizie è in caricamento