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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

“Medico chiamato di notte per soccorrere infartuato, investe e uccide pedone”: assolto

Il cardiologo Salvatore Geraci era imputato di omicidio stradale. La difesa aveva replicato che procedeva a velocità sostenuta per una ragione di urgenza e che il segnale stradale che indicava il limite era occultato dalla vegetazione

Assoluzione perchè il fatto non sussiste: il gup Luisa Turco, con questo verdetto, ha scagionato il cardiologo del San Giovanni di Dio, Salvatore Geraci, 39 anni, accusato di omicidio stradale per avere travolto e ucciso con la sua auto un 45enne, mentre correva di notte all'ospedale per soccorrere un infartuato.

L'episodio risale al 2 agosto del 2017. La vittima, travolta dal medico mentre camminava sulla strada statale 189, nel tratto parallelo alla via Mazzini, è il tunisino Taoufik Iahmar. Il perito del giudice, l'ingegnere Pietro Minacapelli, ha sostenuto che l'imputato "procedeva ad una velocità compresa fra i 70 e gli 85 chilometri orari, superando il limite fissato di 60 chilometri".

Conclusione che aveva spinto il pm Maria Barbara Grazia Cifalinò a chiedere la condanna a un anno e 6 mesi di reclusione.

La difesa, affidata agli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, ha, però, sostenuto, fra le altre cose, che il cartello che fissava il limite era occultato dalla vegetazione e, di conseguenza, si sarebbe dovuto osservare il limite "normale" della categoria di strada, ovvero 90 chilometri orari. Inoltre era stato spiegato che "il pedone aveva fatto un movimento imprevisto e repentino che aveva reso impossibile evitare l'impatto nonostante la manovra di emergenza".

In ultima analisi i difensori avevano replicato che il medico procedeva a velocità sostenuta per una ragione di urgenza visto che doveva arrivare rapidamente all'ospedale per salvare la vita a un paziente. 

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