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La decisione / Canicattì

L'omicidio di Marco Vinci, rigettato il ricorso straordinario: nessuno "sconto" per Lodato

I giudici ermellini hanno dichiarato "inammissibile per manifesta infondatezza dei motivi" il ricorso straordinario avanzato

Il ricorso straordinario in Cassazione, portando nuovi elementi di prova, è stato rigettato. Nessuno "sconto" di pena - secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Sicilia - per Daniele Lodato, 34 anni, condannato in maniera definitiva a fine dello scorso settembre a 30 anni di reclusione per l'omicidio del ventiduenne Marco Vinci. Il ragazzo venne ucciso a coltellate al culmine di una lite il 17 giugno del 2017 davanti a un pub in piazza San Domenico. Un episodio che sconvolse la comunità di Canicattì per la brutalità con cui venne commesso l'omicidio.

Ucciso a coltellate davanti a un pub, verdetto della Cassazione: definitiva la condanna a 30 anni per l'omicida

Un diverbio finito in tragedia, un banale litigio che sarebbe scaturito all'interno del locale e proseguito all'esterno. Tutto sarebbe cominciato quand Lodato avrebbe rivolto degli apprezzamenti nei confronti di una donna. A difendere quest'ultima sarebbe stato proprio Vinci. Dalle parole ai fatti. 

Adesso, la Corte di Cassazione ha dichiarato "inammissibile per manifesta infondatezza dei motivi" il ricorso straordinario avanzato. Resta quindi la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso settembre che confermava quelle delle Corte d'Assise di Palermo e del gup del tribunale di Agrigento. 

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