Accoltellato a morte per affari, notte di sangue a San Benedetto
Ci sarebbero motivi economici alla base dell'omicidio avvenuto nella zona industriale. Il reo confesso del delitto, il palermitano Giovanni Riggio ha detto agli investigatori: "Si rifiutò di darmi i soldi"
Ad indicare il luogo preciso dove era avvenuto l'omicidio sarebbe stato proprio Riggio. Erano le 4 di notte quando il giovane si è presentato in commissariato dicendo di avere assassinato il socio.
La Questura di Palermo, dopo aver ricostruito grosso modo i fatti, ha allertato i colleghi di Agrigento. Mancavano pochi minuti alle 5 quando una pattuglia della sezione "Volanti" si recava in contrada San Benedetto. Il portone del magazzino - adibito ad officina - dove non è presente neanche un'insegna, era chiuso. Sono stati chiamati a supporto i vigili del fuoco che hanno effettuato l'apertura della porta. E' stata, dunque, fatta la macabra scoperta. Dietro ad un pilastro, in una pozza di sangue, c'era il cadavere dell'agrigentino. E trovato il cadavere, per Riggio sono scattate le manette.
Secondo quanto raccontato dal reoconfesso agli investigatori, Riggio avrebbe chiesto dei soldi alla vittima, che però si sarebbe rifiutato di darglieli. La situazione sarebbe degenerata, quando - sempre secondo il racconto di Riggio - la vittima avrebbe offeso i familiari del reo confesso, che accecato dalla rabbia, avrebbe sferrato le coltellate mortali alla vittima.