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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Paziente morì dopo frattura del femore, assolti quattro ortopedici

I medici erano accusati di non avere diagnosticato in tempo un infarto intestinale che poteva essere risolto con un intervento chirurgico entro le 24 ore

Assoluzione perchè il fatto non sussiste: questo il verdetto del giudice dell'udienza preliminare di Agrigento, Stefano Zammuto, che ha scagionato quattro ortopedici dell'ospedale San Giovanni di Dio accusati di avere provocato la morte di un paziente - Michele Di Stefano, 69 anni, di Porto Empedocle - che aveva riportato la frattura del femore. 

Si tratta di Giuseppe Tulumello, 45 anni; Giovanna Callea, 42 anni; Santo Rapisarda, 52 anni e Salvatore Pinella, 53 anni. Di Stefano fu ricoverato in ortopedia perché, dopo essere stato investito da un’auto, riportò la frattura.

L'uomo, che soffriva di obesità e aveva il diabete nonchè una patologia cardiaca, morì per un infarto intestinale, ovvero un'occlusione che, secondo quanto ipotizzato in un primo momento, sarebbe stata evidenziata dagli esami a cui fu sottoposto. 

Agli imputati (difesi dagli avvocati Angelo Farruggia, Pierluigi Cappello, Alfonso Neri, Salvatore Pennica ed Eugenio Longo) si contestava in particolare di non avere evitato il decesso, avvenuto il 26 giugno del 2016, disponendo un intervento chirurgico che avrebbe contrastato l'occlusione. Anche il pm Sara Varazi aveva chiesto l'assoluzione dei sanitari, finiti a processo in seguito alla decisione del gip di respingere la richiesta di archiviazione. 

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