Omicidio Azzarello, i carabinieri puntano la lente d'ingrandimento su Palma
Il medico legale Cataldo Raffino dell'università degli studi di Catania, oggi, a partire dalle 16,30, effettuerà l'autopsia sulla salma del trentanovenne
La lente d'ingrandimento è stata posizione su Palma di Montechiaro. Ed il fascicolo di inchiesta sull'omicidio di Salvatore Azzarello, 39 anni, incensurato, è passato nelle "mani" - sempre coordinato dal sostituto procuratore Simona Faga - dei carabinieri della compagnia di Licata, nel cui territorio rientra Palma di Montechiaro. I militari dell'Arma stanno "scavando" nella vita del trentanovenne proprietario di un'azienda agricola che si occupa anche di movimento terra. Sono stati già sentiti tutti i familiari della vittima ed, adesso, i carabinieri della compagnia di Licata e quelli del reparto operativo di Agrigento stanno allargando il "raggio" di audizioni anche a persone potenzialmente informate sui fatti ed a conoscenti, anche del passato, di Salvatore Azzarello.
La "chiave di volta" per il delitto di contrada Burrainiti non potrà che essere però l'autopsia. E' stato incaricato - dal Pm titolare del fascicolo di inchiesta - il medico legale Cataldo Raffino dell'università degli studi di Catania. L'esame autoptico verrà eseguito questo pomeriggio, a partire dalle 16,30, nell'obitorio dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento.
L'autopsia dovrà chiarire se a sparare sia stata soltanto una pistola calibro 9 o anche - come è sembrato prendere corpo, nelle ultime ore, nelle indagini - un fucile calibro 12. L'esame dovrebbe, inoltre, stabilire anche da quanti metri di distanza siano stati esplosi i tre, forse quattro, colpi che hanno ucciso il trentanovenne di Palma di Montechiaro.
La vittima era sul trattore, che trainava un escavatore, e stava percorrendo la strada sterrata quando, all'improvviso, è stato avvicinato dal killer - o forse da due assassini - che ha fatto fuoco.