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Venerdì, 29 Marzo 2024
Polizia

Nuovo tentato phishing e frode informatica: settantenni dalla polizia

L'uomo, con una mail fake del ministero, è stato avvisato di essere oggetto di un’inchiesta per reati sessuali. Alla donna sono scomparse 30 euro dalla carta di credito

Nuovo, ennesimo, caso di tentato phishing ad Agrigento. Ma anche di frode informatica.

Ad un settantunenne sono arrivate più mail - comunicazioni fasulle che però riportavano l’intestazione del ministero dell’Interno – con le quali veniva avvisato di essere oggetto di un’inchiesta per reati sessuali. All’agrigentino - così come a tutti gli altri precedenti destinatari che, nel giro di poche settimane, hanno presentato denuncia – è stato chiesto di fornire “giustificazioni affinché possano essere approfondite e verificate al fine di valutare le sanzioni”. E le sono state date 72 ore. “Trascorso tale termine, saremo obbligati ad inviare la nostra relazione all’ufficio del pubblico ministero preposto al tuo caso – c’era scritto nella mail che ha ricevuto –, al fine di stabilire un mandato di cattura nei tuoi confronti. Sarai quindi elencato come molestatore sessuale alla fine di questa procedura”. Comunicazioni inverosimili con le quali venivano però richieste all’agrigentino una serie di informazioni personali: dati anagrafici e perfino conto corrente. L’uomo, compreso d’essere finito in una “trappola”, s’è subito recato all’ufficio Denunce della Questura. Anche lui, infatti, non è caduta nel “phishing”, ossia nel tipo di truffa fatta su internet con la quale un malintenzionato cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso di strumenti finanziari, fingendosi ente (nei casi agrigentini è stato addirittura tirato in mezzo il ministero dell’Interno) affidabile.

Una settantatreenne ha invece, sempre nello stesso ufficio, denunciato una frode informatica. La donna ha subito un accesso abusivo, da un sito internet estero, sulla sua carta di credito da dove, ignoti malviventi, hanno prelevato la somma di 30 euro.

In entrambi i casi, i poliziotti della sezione Volanti della Questura hanno già trasmesso gli incartamenti ai colleghi della Postale che dovranno occuparsi delle investigazioni per provare ad identificare chi si nasconda dietro il tentato phishing e chi invece è riuscito a mettere a segno l’ennesima frode online.

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