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Cronaca

"Noi non lo lasciamo solo" Nasce il Comitato Cutrò

L'associazionismo a fianco dell'imprenditore e della sua azienda, danneggiata negli anni dalla...

Le associazioni agrigentine "Grilli di Sciacca", "L'altra Sciacca", "Libere Terre", "Socialismo Cristiano" ed "S.O.S Democrazia" prendono posizione netta riguardo alla vicenda che vedono coinvolto l'imprenditore Ignazio Cutrò e costituiscono un vero e proprio "Comitato Cutrò" in favore del bivonese "che – dicono - con le proprie denunce e testimonianze ha messo in ginocchio la mafia della Bassa Quisquina".

"E' fuori da ogni logica civile e democratica
– spiegano in una nota le associazioni - che un imprenditore, dopo essersi schierato coraggiosamente dalla parte delle Istituzioni, venga steso da quello stesso Stato che ha servito con onore e rispetto. La superficialità e la goffaggine con la quale alcuni apparati statali stanno trattando la vicenda rischia di generare effetti drammatici e duraturi sul tessuto sociale ed economico dell'isola".

I componenti del neonato Comitato si riferiscono ad una "comunicazione preventiva di ipoteca" recapitata allo stesso imprenditore di Bivona per un importo 86mila euro e del mancato rilascio dei documenti necessari al riavvio dell'azienda, danneggiata negli anni dalla criminalità organizzata in tutti i suoi aspetti.

"Bisogna incoraggiare le vittime del racket e non avvilirle –
continuano - . E' inaccettabile che lunedì 16 gennaio 2012 la Serit-Sicilia possa procedere all'iscrizione di ipoteche sul patrimonio immobiliare dell'imprenditore-coraggio. La classe politica siciliana ha il dovere di lanciare con urgenza un segnale chiaro e concreto su una vicenda che coinvolge la dignità di ogni siciliano onesto".

Infine i rappresentanti delle cinque associazioni si appellano al presidente della Regione Siciliana e alle più alte cariche politiche regionali: "Chiediamo, quindi, al presidente Lombardo, ai singoli assessori della Giunta regionale di Governo, al presidente dell'Assemblea regionale siciliana ed ai singoli deputati regionali di prodursi in un slancio di generosità nei confronti della nostra terra. Chiediamo un atto di responsabilità; un gesto di grande levatura morale. Chiediamo che venga chiusa la partita".

Poi la proposta concreta, indirizzata proprio al mondo politico: "Mille euro ciascuno. E l'imprenditore Ignazio Cutrò potrà tornare a lavorare. Ci aspettiamo anche che Confindustria Sicilia intervenga con decisione ed aiuti Cutrò a rialzarsi. Siamo orgogliosi di stare accanto ad Ignazio in questa battaglia di civiltà e non lasceremo il campo fino a quando la vicenda non troverà la giusta soluzione. Se nulla accadrà valuteremo l'intrapresa di azioni forti".

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