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Cronaca

Lo spettro del licenziamento fa paura ai netturbini, l'ira dei sindacati

L'assessore all'Ambiente del Comune, Domenico Fontana, ha paventato possibili riduzioni del personale in servizio. Le repliche di Cgil, Cisl e Uil

Non c'è pace per gli operatori ecologici di Agrigento. Lo spettro del licenziamento ha messo nuovamente in agitazione i lavoratori in esubero che, adesso, rischiano il posto di lavoro. A lanciare l'allarme è stato l'assessore all'Ambiente del Comune, Domenico Fontana, che ha paventato possibili riduzioni del personale in servizio. 

Dura la reazione dei sindacati, che, puntuali, sono scesi in campo in difesa dei netturbini. Per la Cisl "il problema non esiste, infatti i comuni della Srr Agrigento Est - scrive in una nota il segretario provincale della Cisl, Maurizio Saia -  hanno già fatto formale richiesta per circa 45 unità. Tale atto permetterebbe al comune di Agrigento di raggiungere la soglia delle 105 unità previste e il conseguente avvio della raccolta differenziata entro la fine dell'estate".

"È necessario precisare che la Cisl e la Fit Cisl - prosegue Saia - hanno da sempre avuto una posizione coerente e chiara ed hanno firmato insieme alle altre organizzazioni un accordo sulla mobilità interna del personale impiegato nei comuni facenti parte della Srr al fine di scongiurare il rischio licenziamento. Inoltre, entro il 31 dicembre, altre 9 unità saranno collocate in pensione".

Sulla vinceda sono intervenuti anche Gero Aquisto e Nino Stella della Uil di Agrigento, che si sono detti "sbigottiti" dalle dichiarazioni dell'assessore Fontana. "Gli incontri degli ultimi mesi - hanno dichiarato i sindacalisti - all’interno della Srr avevano evidenziato le problematiche e la Uil aveva trovato le soluzioni in un clima di dialogo e di ragionevolezza, mettendo in chiaro che nessun lavoratore sarebbe stato licenziato".

Il numero degli operatori che era di 174 unità a oggi, secondo la Uil, sarebbe di 91 lavoratori full time, 43 part-time a 4 ore e i 23 della Srr full-time che hanno un contenzioso in corso al Tar. "Per questi ultimi lavoratori nel nuovo piano finanziario tari 2017 approvato dal Consiglio comunale - chiariscono i sindacalisti - sono stati inseriti 868 mila euro. Per questo il numero di 105 operatori che è uscito fuori dagli incontri tra i dirigenti della Srr e l’assessore Fontana, non è stato concordato con le organizzazioni sindacali. Anzi, noi la contestiamo decisamente in quanto il numero degli addetti all’igiene ambientale deve essere concertata nei tavoli istituzionali attraverso trattativa sindacale come prevede la legge vigente".

“La misura è colma”, lamentano, infine, il segretario generale della Fp Cgil Sicilia Gaetano Agliozzo ed il segretario regionale con delega all’igiene ambientale Alfonso Buscemi, in occasione del coordinamento regionale che si è tenuto oggi ad Enna.

“Da oltre dieci anni si spendono ingenti risorse pubbliche per gestire le emergenze - hanno dichiarato i sindacalisti - . Nessuna seria prospettiva, ad oggi, per rilanciare il settore, per trasformare i rifiuti in ricchezza, per fare decollare seriamente la raccolta differenziata ed il trattamento dei rifiuti, andando oltre il conferimento in discarica. Forti interessi privati e criminali ostacolano la riforma del sistema ed il governo regionale appare impotente ed incapace di gestire seriamente un progetto di efficientamento del sistema di gestione integrata del ciclo dei rifiuti".

"I Comuni sono stati lasciati soli - proseguono Agliozzo e Buscemi - e, considerate le condizioni economiche precarie in cui versano, spesso operano con il solo fine di contenere i costi, sacrificando la qualità del servizio, le tutele contrattuali e, addirittura, praticando licenziamenti in occasione dei continui e periodici cambi di appalto".

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