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Cronaca

Neonata agrigentina positiva portata in ospedale, al Cervello il 95% dei ricoverati Covid non è vaccinato

Si tratta di una bambina di 10 giorni e risultata negativa dopo il parto, che potrebbe aver contratto il virus in casa. Stabili ma gravi le condizioni dell’altro bambino di due mesi, portato dal Di Cristina a metà luglio e poi intubato al Cervello. Lo sfogo di un dottore: "Siamo stanchi di chi si pente delle proprie scelte, chi voleva vaccinarsi lo ha già fatto"

A una settimana dal parto, dopo essere risultata negativa, si è contagiata e adesso si trova nel reparto di Terapia intensiva pediatrica. Si tratta di un bambina nata nell’Agrigentino appena 10 giorni fa e ricoverata all’ospedale Cervello. Nonostante l'iniziale apprensione le sue condizioni non destano preoccupazioni, così come quelle di altri due neonati - figli di due donne diverse ma entrambe Covid positive - che si trovano nell’area grigia. I loro ultimi tamponi sono risultati negativi e dunque entro la prossima settimana potrebbero essere dimessi.

Nello stesso reparto si trova il bambino di due mesi arrivato dall’Ospedale dei bambini a metà luglio e tuttora intubato a causa di un quadro clinico delicato. Sia il suo caso che quello dell'altra neonata sembrano essere maturati in un contesto in cui i loro familiari, per un motivo o per un altro, avevano deciso di non vaccinarsi o di farlo in un secondo momento. "Siamo stufi di questa situazione - spiega un dottore - perché ormai è chiaro quali siano i benefici del vaccino e i rischi cui vanno incontro i cosiddetti 'no vax'. Non ci sono più scuse e non c’è spazio per il pentimento".

Sempre all’Ospedale dei bambini si trovava la bambina di 11 anni che poi è deceduta. "La piccola  - aveva chiarito il direttore sanitario, Giovanni Requirez - è rimasta per due settimane in terapia intensiva intubata, la situazione era compromessa da diversi giorni. Sebbene la criticità della situazione era apparsa in tutta la sua gravità questa morte ci colpisce forse più delle altre.  L'infezione da variante Delta ha definitivamente destabilizzato il precario equilibrio organico di una paziente che da anni soffriva di una patologia rara e congenita".

La campagna vaccinale sembra essere arrivata in una fase di stallo nell’Isola, dove un siciliano su due (53,13% contro il 58,12% a livello nazionale) ha già ricevuto almeno la prima dose. Dato ben lontano da quello auspicato dalla comunità scientifica per raggiungere l’immunità di gregge. "In due giorni - si leggeva nello sfogo di un medico pubblicato sui social - sono arrivate 15 persone che non erano vaccinate, tra questi due quarantenni che sono stati intubati. I vaccinati con l’infezione invece sono a casa e praticamente asintomatici".

Sembra infatti che al Cervello il 95% dei pazienti Covid - circa 60 per il momento - non sia vaccinato, mentre parte del restante 5% è costituita da pazienti con comorbidità o altre patologie. "Siamo preoccupati - aggiunge un altro medico - perché all’incremento dei contagi segue una crescita dei ricoveri. I numeri che stiamo vedendo ora sono gli stessi che si registravano lo scorso anno ma a fine agosto. Il che non lascia ben sperare in vista dell’autunno e della prossima ondata. Ora però abbiamo un’arma in più, il vaccino, e ci auguriamo che tutti facciano la propria parte".

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