Nello Hamel a sostegno di Ignazio Cutrò
Hamel: "Ignazio Cutrò, una persona di cui apprezzo il coraggio, la semplicità e la forte carica...
Lettera aperta del segretario agrigentino di Idv Nello Hamel, indirizzata al prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino. Nella sua missiva, Hamel chiede al prefetto maggiore attenzione sul "caso" Cutrò, riportiamo integralmente il testo della lettera.
"Illustre Eccellenza, sono, ormai, diversi anni che seguo le vicissitudini e le battaglie di Ignazio Cutrò, una persona di cui apprezzo il coraggio, la semplicità e la forte carica umana. In questi anni ho potuto comprendere le angosce e le paure di chi ha fatto la scelta del testimone di giustizia ed ancora la fragilità e la precarietà di chi, come Cutrò, ha messo in discussione l’intera impostazione della propria vita, la possibilità di programmare ed organizzare il proprio lavoro e la stessa prospettiva di un futuro con il minimo di sussistenza per se ed i propri familiari. Cutrò non è un eroe, ma un uomo normale sconvolto da una serie di eventi negativi a cui ha dato la risposta che tutti i siciliani dovrebbero dare allorquando cadono della morsa del racket e della intimidazione mafiosa. Cutrò è un uomo che deve essere aiutato e tutelato non solo nella sua incolumità fisica, ma anche nella sua attività imprenditoriale, perché la continuità della sua impresa diventa un segnale importante di affermazione della legalità, perché è irrinunciabile che lo Stato possa dimostrare che il contrasto alla mafia non produce disgrazia e fallimento, ma affermazione totale del diritto delle imprese di potere continuare ad operare senza pizzo ed estorsioni.
Ed è proprio per questo motivo che mi permetto, nella qualità di segretario di una formazione politica che sostiene ogni battaglia per la legalità, di chiederLe a cuore aperto e con la forza dei valori che ispirano le nostre battaglie, di sostenere Ignazio Cutrò disincagliandolo dai meandri della burocrazia che, a causa di lentezze, di termini decorsi, di autorizzazioni, di interpretazioni normative, gli impediscono di poter cogliere quelle poche opportunità imprenditoriali che egli stesso è riuscito a costruirsi. E’ infatti, incomprensibile che, in una situazione di eccezionalità, Cutrò non riesca a reperire la documentazione previdenziale o di altro genere indispensabile per assumere un piccolo appalto ed una commessa fondamentale per la sua sopravvivenza. Eccellenza, conosco i principi e le regole dello stato di diritto e per nessuna ragione al mondo chiederei di violarle, ma se è possibile, nel rispetto delle leggi, accelerare le procedure, richiamare alla solerzia, definire le pratiche o interpretare le norme in modo coerente con l’emergenza di cui si tratta, La prego di dispiegare la Sua autorevolezza e dare un’altra significativa dimostrazione che il contrasto alla mafia è un dovere di tutti tutelato e sorretto dalle Istituzioni".
"Illustre Eccellenza, sono, ormai, diversi anni che seguo le vicissitudini e le battaglie di Ignazio Cutrò, una persona di cui apprezzo il coraggio, la semplicità e la forte carica umana. In questi anni ho potuto comprendere le angosce e le paure di chi ha fatto la scelta del testimone di giustizia ed ancora la fragilità e la precarietà di chi, come Cutrò, ha messo in discussione l’intera impostazione della propria vita, la possibilità di programmare ed organizzare il proprio lavoro e la stessa prospettiva di un futuro con il minimo di sussistenza per se ed i propri familiari. Cutrò non è un eroe, ma un uomo normale sconvolto da una serie di eventi negativi a cui ha dato la risposta che tutti i siciliani dovrebbero dare allorquando cadono della morsa del racket e della intimidazione mafiosa. Cutrò è un uomo che deve essere aiutato e tutelato non solo nella sua incolumità fisica, ma anche nella sua attività imprenditoriale, perché la continuità della sua impresa diventa un segnale importante di affermazione della legalità, perché è irrinunciabile che lo Stato possa dimostrare che il contrasto alla mafia non produce disgrazia e fallimento, ma affermazione totale del diritto delle imprese di potere continuare ad operare senza pizzo ed estorsioni.
Ed è proprio per questo motivo che mi permetto, nella qualità di segretario di una formazione politica che sostiene ogni battaglia per la legalità, di chiederLe a cuore aperto e con la forza dei valori che ispirano le nostre battaglie, di sostenere Ignazio Cutrò disincagliandolo dai meandri della burocrazia che, a causa di lentezze, di termini decorsi, di autorizzazioni, di interpretazioni normative, gli impediscono di poter cogliere quelle poche opportunità imprenditoriali che egli stesso è riuscito a costruirsi. E’ infatti, incomprensibile che, in una situazione di eccezionalità, Cutrò non riesca a reperire la documentazione previdenziale o di altro genere indispensabile per assumere un piccolo appalto ed una commessa fondamentale per la sua sopravvivenza. Eccellenza, conosco i principi e le regole dello stato di diritto e per nessuna ragione al mondo chiederei di violarle, ma se è possibile, nel rispetto delle leggi, accelerare le procedure, richiamare alla solerzia, definire le pratiche o interpretare le norme in modo coerente con l’emergenza di cui si tratta, La prego di dispiegare la Sua autorevolezza e dare un’altra significativa dimostrazione che il contrasto alla mafia è un dovere di tutti tutelato e sorretto dalle Istituzioni".