"Fucili detenuti illegalmente", torna libero l'impiegato 49enne
Il Gip Stefano Zammuto, sciogliendo la riserva, come chiesto dal difensore Luigi Reale, ha deciso di non applicare nessuna misura
I due fucili calibro 12, e le munizioni, erano stati regolarmente denunciati dal padre, poi deceduto. In casa del quarantanovenne, a Naro, ci sarebbero finite in quanto il figlio non era nient'altro che un erede detentore. Mercoledì mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, si è tenuta l'udienza di convalida per l'impiegato quarantanovenne, C. G. di Naro, arrestato sabato scorso dai carabinieri per l'ipotesi di reato di detenzione illegale di armi.
Fucili e munizioni detenuti illegalmente, arrestato
L'indagato, difeso dall'avvocato Luigi Reale, è, dunque, comparso davanti al Gip. Il pubblico ministero - durante l'udienza di convalida - ha chiesto l'applicazione degli arresti domiciliari. Il giudice Stefano Zammuto, sciogliendo la riserva, come chiesto dal difensore Luigi Reale, ha deciso di non applicare nessuna misura al quarantanovenne, disponendone l’immediata scarcerazione.