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Cronaca Naro

Incidente con due morti alla diga di Naro, falsa partenza del processo

Individuato il giudice davanti al quale sarà trattato il procedimento: Gaetano Camilleri, 56 anni, e Francesco Gallo, 61 anni, restarono uccisi cadendo da un cestello da un'altezza di oltre trenta metri. Sotto accusa operatori e responsabili della struttura

Ancora una falsa partenza del processo scaturito dall'inchiesta per l’incidente sul lavoro che costò la vita a Gaetano Camilleri, 56 anni, e Francesco Gallo, 61 anni, dipendenti del dipartimento regionale Acque e rifiuti, rimasti uccisi dopo una caduta da oltre trenta metri di altezza alla Diga Furore di Naro, finendo su una vasca a forma di imbuto.

Tredici mesi dopo i rinvii a giudizio, decisi dal gup Stefano Zammuto, il dibattimento non è ancora iniziato per il trasferimento del giudice Antonio Genna, inizialmente assegnato. L'ultima udienza è andata a vuoto ma è stato individuato il magistrato che se ne occuperà, ovvero Manfredi Coffari. L'inizio del processo, quindi, è stato fissato per l'11 aprile con quasi un anno e mezzo di tempo perso a vuoto che lo rende a rischio prescrizione.

La tragedia, secondo quanto ipotizzato dalla Procura, sarebbe stata provocata da una serie di negligenze organizzative e carenze strutturali. L'incidente è avvenuto il 9 ottobre del 2017. I due operai, che dovevano eseguire dei lavori di manutenzione straordinaria in alcuni locali che si trovavano a quasi 32 metri di profondità, sarebbero saliti su un "cestello di realizzazione artigianale e non omologato, utilizzato impropriamente come attrezzatura di sollevamento".

Gli imputati sono: Francesco Mangione, 55 anni, di Raffadali, operaio istruttore che avrebbe azionato con una pulsantiera il cestello che, anziché calare i due operai gradualmente fino ai locali dove avrebbero dovuto lavorare, precipitò per la rottura di un anello ossidato; Giuseppe Cacciatore, 63 anni, di Agrigento, ingegnere responsabile per la sicurezza sul lavoro nella diga; Pietro Francesco Antonio Di Benedetto, 68 anni, di Palermo, responsabile del servizio di prevenzione; Francesco Greco, 61 anni, di Santa Flavia (Palermo), delegato alla sicurezza sul lavoro; Luigi Plano, 53 anni, di Raffadali, preposto alla Diga Furone e Biagio Sgrò, 63 anni, di Enna, responsabile del servizio di gestione infrastrutture del dipartimento regionale dell'Acqua e dei rifiuti. 

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