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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Naro

"Sfruttavano braccianti in nero per la raccolta dell'uva", confermato arresto di due "caporali"

Il tribunale del riesame ribadisce la misura dei domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, per i due presunti "reclutatori" di manodopera

Ordinanza cautelare confermata: il tribunale del riesame di Palermo non modifica il provvedimento del gip di Agrigento Francesco Provenzano che aveva applicato gli arresti domiciliari ai romeni Remus Maririel Medregoniu, 41 anni, e Liviu Lauìrentiu Sirbu, 42 anni. 

La squadra mobile, il 16 maggio, li ha arrestati insieme a una terza persona - l'imprenditore di Naro, Gero Barbara, 44 anni - con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nell'ambito di una vasta operazione contro il "caporalato" nelle campagne. Il giorno del blitz la polizia ha sorpreso 34 braccianti in nero che erano stati ingaggiati dai due stranieri per lavorare nei vigneti di Barbara "in condizioni degradanti e disumane - sottolineano gli inquirenti - e con una paga largamente inferiore a quella prevista". 

"Trovati lavoratori in nero in un vigneto", scattano tre arresti 

Dopo l'interrogatorio di convalida il gip ha disposto i domiciliari, con l'applicazione del braccialetto elettronico, per i due rumeni. Per Barbara è stato imposto il solo obbligo di dimora a Naro. Il difensore dei due romeni, l'avvocato Angela Porcello, aveva chiesto ai giudici del riesame di annullare il provvedimento o, comunque, attenuare la misura. L'ordinanza, invece, è stata integralmente confermata.

Secondo l'accusa, il reclutamento illecito della manodopera sarebbe avvenuto nella piazza antistante alla chiesa di San Diego a Canicattì. "In particolare, dopo aver individuato gli operai, in violazione della disciplina giuslavoristica - scrive il Gip Francesco Provenzano - ed averli condotti nel fondo agricolo di contrada Mintina, agro di Naro, impiegavano la manodopera con la violazione della normativa di sicurezza e igiene (mancanza di adeguati sistemi di sicurezza, omesse visite mediche) sottoponendoli a metodi di sorveglianza degradanti consistiti nel controllo a vista dello svolgimento delle mansioni". La paga sarebbe stata attorno ai 30 euro giornalieri. 

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