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"Scoprire scontrini e documenti tra i rifiuti non basta per una multa": pioggia di archiviazioni

Il Llibero consorzio, applicando un parere del proprio ufficio legale, ha iniziato a stacciare sanzioni della polizia municipale fatte negli anni scorsi

Non è possibile provare in modo inequivocabile che abbiano gettato loro per strada i rifiuti, il Libero consorzio archivia multe della polizia municipale di Agrigento nei confronti di cittadini e imprese.

Una prima decina di provvedimenti in tal senso sono stati pubblicati in questi giorni dall'ex Provincia ma, ad occhio, potranno a breve essere seguiti da atti dello stesso tenore.

Si tratta, nel dettaglio, di sanzioni elevate non per individuazione diretta dei responsabili dell'abbandono (ad esempio, le immagini di una telecamera o una fototrappola) ma multe derivanti dall'attività di controllo dei rifiuti abbandonati per strada. Aprendo i sacchetti gli agenti erano risaliti a diversi privati cittadini o anche ditte grazie a ricevute, bollette o addirittura scatole marchiate mischiate tra i rifiuti. 

Un sistema che finora aveva permesso al Libero consorzio (competente sulle vicende di natura ambientale) di provvedere alle richieste di sollecito di pagamento per sanzioni che invece, appunto, era stata la polizia locale di Agrigento negli anni passati. Adesso invece sembra che la presenza di documenti (e nient'altro) non basti a provare la responsabilità. 

In tal senso decisivo sembrerebbe un parere dell'ufficio legale dell'ente firmato lo scorso 24 marzo "in ordine alla riconducibilita? ad un determinato soggetto quale autore dell'illecito abbandono". La conseguenza, in larga parte dei provvedimenti già pubblicati dall'Ente è che da parte di chi ha emesso il verbale "l'individuazione del trasgressore non sia stata adeguatamente provata". Quindi niente multa da 300 euro in questi casi e, potenzialmente, in decine di altri in futuro. 

Ci sono però multe annullate per cause anche più specifiche: in un caso la sanzione è stata annullata ad un agente di polizia che si trovava fuori per servizio, in un altro ad un'attività commerciale (che era stata multata perché delle scatole con il proprio marchio è stata trovata in una discarica abusiva) che si è difesa evidenziando come fosse possibile a chiunque dotarsi dei contenitori.

Le conseguenze per il futuro sono facilmente comprensibili anche per le decine di sanzioni che proprio in questi giorni ha provveduto ad emettere ad esempio la polizia locale in via Atenea: al netto delle note stampa, chi ha inquinato pagherà?

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