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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Multe per abbandono dei rifiuti, Comune al lavoro per le ingiunzioni

Circa un centinaio gli incartamenti che dovranno essere analizzati e si dovrà stabilire se palazzo dei Giganti procederà all’invio di avvisi di pagamento o se invece ci saranno le condizioni, dopo il ricorso, per archiviare la sanzione

Sono un circa un centinaio, o poco meno, le multe elevate -  da recente – per abbandono di rifiuti che devono essere ancora spedite dal Comune di Agrigento. Ci sono poi – e anche in questo caso si tratta di un centinaio di incartamenti – le sanzioni che sono state contestate, dal destinatario, con un ricorso. Incartamenti che dovranno essere analizzati e si dovrà dunque stabilire se palazzo dei Giganti procederà all’invio di una ingiunzione di pagamento o se invece ci saranno le condizioni, dopo il ricorso appunto, per archiviare multa e procedimento. A fare chiarezza sullo stato delle cose, ieri, sono stati i vertici del Municipio di Agrigento. E’ scontato naturalmente che c’è ancora – e tanto – tempo a disposizione, perché il termine per la prescrizione è di 5 anni.

Sanzioni per abbandono dei rifiuti? Centinaia mai spedite ai trasgressori 

In questo “affaire” ha – avrà, a seconda di come tutto evolve, - un ruolo anche il Libero consorzio comunale che in materia di sanzioni ambientali “ha una funzione di secondo livello a tutela dell’uniformità di trattamento ed emette per ciascuna sanzione un’ordinanza che, previa verifica della correttezza dell’operato dell’ente sanzionatore, ne rende esecutivo – hanno spiegato ieri proprio dall’ex Provincia regionale - il verbale con espresso obbligo di pagamento per il trasgressore”. Gli enti sanzionatori sono molteplici: Comuni, corpi di polizia, organi della Regione. Redatti i verbali sanzionatori, vengono notificati ai trasgressori. Entro i 5 anni successivi l’ente provinciale consolida o archivia il verbale con la notifica dell’ordinanza. “In questi ultimi anni, le sanzioni ambientali, specialmente in materia di abbandono dei rifiuti, si sono decuplicate e con la carenza di personale specializzato l’enorme numero di pratiche che si sono sommate negli anni precedenti ha fatto sì che nel 2020 siano state chiuse quelle relative al biennio 2015-2016 – hanno spiegato dal Libero consorzio - . Pertanto le ordinanze vengono notificate, nei limiti di scadenza di legge, a distanza di diversi anni. Il Libero Consorzio – hanno concluso - avvierà delle iniziative per il recupero dell’eccezionale arretrato per rendere concreto il regime sanzionatorio, ma necessiteranno tempo e risorse umane”.

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