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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Morto per le omissioni dei medici e per l'infezione rimediata in ospedale? Il caso dal gip

Nuova opposizione alla richiesta di archiviazione dei familiari in seguito all'accusa di omissione di atti di ufficio per il direttore sanitario

Morto per le omissioni dei medici e per l'infezione rimediata in ospedale dove non era stata disposta un'adeguata sanificazione? E' l'ipotesi dei familiari dell'ottantunenne Carmelo Cimino, deceduto cinque anni fa, all'ospedale San Giovanni di Dio. La vicenda ha già portato a processo il direttore sanitario Antonello Seminerio con l'accusa di omissione di atti di ufficio per la mancata sanificazione - obbligatoria per legge - dei locali ospedalieri. 

Per lo stesso Seminerio e altri due medici - la neurologa Rosa Maria Gaglio e il medico Giuseppe D’Anna del reparto di Medicina dell’ospedale di Agrigento - la Procura ha chiesto per due volte l'archiviazione ma i familiari, attraverso il loro legale, l'avvocato Daniela Ciancimino, si oppongono. L'udienza, dopo un rinvio chiesto dalla difesa, si terrà il 17 dicembre. 

Il gip Francesco Provenzano, dopo avere sentito anche le ragioni della difesa – i medici sono assistiti dagli avvocati Arnaldo Faro, Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Carmelita Danile – aveva ordinato nuove indagini e disposto l’iscrizione nel registro degli indagati per Seminerio per l’ulteriore accusa di omissione di atti di ufficio: il pm Emiliana Busto, sulla base di ulteriori indagini, ritiene che i mancati controlli e l’omessa attivazione di un comitato operativo di prevenzione in materia di infezione abbiano costituito una violazione di legge.

Cimino si presentò al pronto soccorso insieme al figlio, il 2 settembre del 2015. L'anziano aveva gravi patologie pregresse, fra cui una cardiopatia e gli esiti di un infarto acuto del miocardio. Il figlio lo aveva portato in ospedale perché era sorto uno stato confusionale e un disorientamento. Cimino viene trasferito in Medicina, le sue condizioni continuano ad aggravarsi. Il 19 settembre gli viene inserito un sondino naso gastrico per consentirgli di alimentarsi. Nei giorni successivi va anche peggio: la Tac al torace evidenzia un’infezione da germi in corso. Il 22 ottobre la morte. Dopo la denuncia dei familiari partono le indagini che si concentrano subito sull’origine dell’infezione. 

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