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Martedì, 16 Aprile 2024
Tribunale

"Morto per calcoli renali non diagnosticati", gip archivia l'inchiesta per 18 medici

I sanitari erano stati indagati per omicidio colposo in concorso dopo la morte di un cinquantunenne

Archiviazione, disposta dal gip Francesco Provenzano del tribunale di Agrigento, per 18 dei 19 medici - degli ospedali di Agrigento e Licata - indagati per la morte di Salvatore Mugnos, avvenuta l'8 maggio del 2018 dopo una serie di ricoveri. I sanitari erano indagati per omicidio colposo in concorso.

Per uno degli indagati, il pm aveva invece revocato la richiesta di archiviazione per cui si è proceduto a stralcio della posizione dal procedimento. 

"Morto per calcoli renali non diagnosticati", gli indagati salgono a 19

A richiedere l'archiviazione, all'esito della consulenza tecnica medico legale disposta dalla Procura, era stato lo stesso pm titolare del fascicolo d'inchiesta. E questo perché, sulla base della consulenza tecnica medico-legale, i medici "risultano esenti da colpa professionale in ordine al decesso di Mugnos, per come ampiamente esposto in tale consulenza, che questo gip condivide" - ha scritto lo stesso giudice per le indagini preliminari Francesco Provenzano - . 

Muore per dei calcoli renali, sospetto caso di malasanità

Mugnos, di 51 anni, era stato dimesso per due volte dall'ospedale di Licata e la terza volta sarebbe tornato in gravissime condizioni dopo avere fatto un passaggio all'ospedale di Gela (due i medici di Gela che vennero indagati): i medici avevano disposto il trasferimento al San Giovanni di Dio, struttura ritenuta più attrezzata a gestire l'emergenza ma non c'era stato più tempo. Mugnos è morto prima che si potesse tentare un intervento.

A ucciderlo, secondo quanto venne all'epoca denunciato dai familiari, sarebbero stati due calcoli renali. L'uomo sarebbe andato per due volte in ospedale a Licata, restando in attesa. Dopo le dimissioni, sarebbe tornato al pronto soccorso ma le sue condizioni si erano aggravate in maniera decisiva.

Morto per dei calcoli renali, indagati diciassette medici

I familiari di Mugnos, dalla cui denuncia è partita l'inchiesta, avevano nominato come difensore l'avvocato Angelo Balsamo che si era opposto all'archiviazione. I medici indagati sono stati difesi, fra gli altri, dagli avvocati Calogero Petix, Rosa Salvago, Daniela Posante, Ignazio Valenza, Giuseppe Peritore e Antonio Provenzani.

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