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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

E' morto Totò Minio, città incredula: in lutto il mondo dello spettacolo

Ieri sera, all'età di 39 anni, ha lasciato la vita e le centinaia, forse migliaia di persone che ne hanno adorato lo spirito, l'indole amabile, l'insaziabile voglia di fare umorismo

In tanti hanno creduto a uno scherzo, di pessimo gusto magari, un pò macabro o cinico così come a volte sapeva essere: ma la verità contro cui molti si sono dovuti scontrare è che Totò "Scioppetto" Minio non c'è più. Ieri sera, all'età di 39 anni, ha lasciato la vita e le centinaia, forse migliaia di persone che ne hanno adorato lo spirito, l'indole amabile, l'insaziabile voglia di fare umorismo.

All'incredulità si è sostituito il dolore di tanti che, nel mondo della musica e dello spettacolo agrigentino hanno potuto lavorare con lui, o trascorrerci anche solo del tempo. In tanti lo ricordano in "Camera Zhen" o in altri lavori in video al fianco di Riccardo Gaz, così come anche nel corto "Gratta e scappa" che fece conoscere agli agrigentini le sue innate doti recitative (celeberrima la battuta spontanea che, nel ruolo del benzinaio, rivolge al cliente insoddisfatto della quantità di carburante erogato: "Cu cinqu euru chi vo? U pollu ch'i patati?").

Sarcastico, a tratti pungente, era un piccolo grande coraggioso uomo che mai un solo giorno, nonostante la vita lo avesse messo a dura prova, ha mostrato sconforto nè ha lesinato battute e risate a chiunque lo frequentasse. C'è chi in questi minuti ricorda di una cena in cui, dopo aver ringraziato il "grande Padre celeste", i commensali furono travolti da un'ondata di risate quando Totò esclamò, candidamente così com'era abitutato a fare: "Ma talia a chisti ca ringraziano Grande Puffo!". Lui era così, e quando non c'era si sentiva la sua assenza: "Bastava la tua presenza e ogni serata si trasformava in uno show", scrive qualcun altro sulla sua bacheca di facebook.

"Dietro quel ragazzone alto un metro e cinquanta, conosciuto per le sue gaffe e per le sue interpretazioni comiche, c’era un uomo buono. E di cose se ne potrebbero raccontare a centinaia. 
I ricordi delle serate in pizzeria dai fratelli Serio, delle scampagnate con gli amici, delle giornate nella sala prove di Ettore Braggio… Lui era sempre lì, pronto a rendersi consapevole protagonista quando c’era da strappare una risata. Di Totò mancheranno la sua simpatia, la sua semplicità, il suo altruismo e la sua prontezza a rendersi utile per qualsiasi cosa", è il ricordo di uno dei suoi amici. 

Se "sono sempre i migliori che se ne vanno", lui uno dei migliori lo era per davvero: "è una delle persone più buone conosciute mai", ha detto qualcuno di lui in queste ore di messaggi che si rincorrono concitati sui social alla ricerca di conferme, nella speranza di smentite.

E Totò Minio, nonostante fosse schivo e riservato, seppur socievole e 'caciarone' quando serviva esserlo, un vuoto difficile da colmare lo ha lasciato in tanti. Da artista qual era, forse anche inconsapevole delle sue reali innate doti, è "uscito di scena" in una maniera inaspettata, senza alcun preavviso: una vera "uscita ad effetto".

L'ultimo saluto domani, martedì 25 luglio, nella chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, in via Piersanti Mattarella 355, alle 16.

Buon viaggio Totò, dalle centinaia di persone che ti sono grate per il buonumore che hai saputo donare senza chiedere mai nulla in cambio: adesso, come ha scritto qualcuno, "farai divertire anche gli angeli".

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