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Venerdì, 29 Marzo 2024
Malasanità

"Cinquantaquattrenne morto in ospedale dopo lungo ricovero": chiesta archiviazione per 28 fra medici e infermieri

Il paziente, affetto da una cardiopatia, era finito in ospedale con un sospetto Covid ma aveva un'infezione in corso: per cinque indagati, accusati di avere omesso accertamenti e prescritto terapie errate, la procura chiederà il rinvio a giudizio

No all'archiviazione dell'inchiesta a carico di 28 fra medici e infermieri dell'ospedale San Giovanni di Dio, indagati per la morte di un 54enne avvenuta, dopo un lungo ricovero all'ospedale San Giovanni di Dio, il 5 giugno del 2020. 

Pietro Bennica morì dopo una degenza di diverse settimane in cui aveva fatto la spola fra i reparti di medicina interna e cardiologia. L'indagine è stata aperta dopo le denunce del fratello e la procura ha subito aperto un'inchiesta per verificare se ci sono state omissioni, negligenze e responsabilità dietro la morte del cinquantenne che si era presentato in ospedale con un'iniziale diagnosi di sospetto Covid.

Nel registro degli indagati, in un primo momento, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo, sono stati iscritti 33 fra medici e infermieri di pronto soccorso, cardiologia e medicina interna dell'ospedale di Agrigento. Il pubblico ministero Giulia Sbocchia ha separato i fascicoli notificando l'avviso di conclusione delle indagini a cinque indagati, le cui responsabilità sarebbero provate da una consulenza, ai quali viene contestato di avere omesso una serie di accertamenti e prescritto una terapia errata.

Bennica, affetto da una cardiopatia, in sostanza sarebbe morto per un'infezione non diagnosticata e avrebbe avuto necessità di cure cardiologiche. Il fratello, attraverso il loro legale Gianluca Sprio, si oppone adesso alla chiusura del caso per gli altri 28 indagati nei cui confronti il pm ha chiesto l'archiviazione. Inoltre viene sottolineato che gli stessi consulenti muovono diverse critiche ai cardiologi che, tuttavia, non vengono concretamente individuati. 

A decidere sarà adesso il gip Stefano Zammuto che, il 13 giugno, sentirà in aula, in contraddittorio, il pm, il difensore del fratello di Bennica che si oppone alla richiesta di archiviazione e i legali degli indagati (fra gli altri gli avvocati Leonardo Marino, Salvatore Virgone, Roberto Gambino, Giusi Katiuscia Amato, Giuseppe Scozzari, Raffaele Barra e Silvio Miceli).

Il giudice potrà accogliere la richiesta del pm e, quindi, decidere l'archiviazione; ordinare nuove indagini oppure disporre l'imputazione coatta e, di conseguenza, imporre al pm di chiedere il rinvio a giudizio. 

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