"Scambiò la malaria per influenza stagionale": medico a processo
Loredana Guida, giornalista e insegnante, morì il 28 gennaio del 2020 dopo essere tornata da un viaggio in Nigeria: altri due sanitari sono già finiti a processo per accuse analoghe
Malaria curata come influenza stagionale nonostante la paziente avesse detto e ribadito di essere da poco rientrata da un viaggio in Africa: è iniziato, davanti al giudice monocratico Manfredi Coffari, il processo a carico di Francesco Sciortino, medico di base, accusato di omicidio colposo nell'ambito della morte della giornalista e insegnante Loredana Guida.
La donna, secondo quanto denunciato dai familiari e adesso al vaglio del tribunale, sarebbe deceduta, il 28 gennaio del 2020, perchè i medici non avrebbero diagnosticato la malattia tropicale che aveva contratto in Africa in un recente viaggio. Si tratta del terzo rinvio a giudizio disposto sul caso. A Sciortino, la cui posizione era stata separata dalle altre per un errore della procura che aveva omesso di dare seguito alla richiesta di interrogatorio, messa per iscritto dai suoi legali Giuseppe e Nicola Grillo, si contesta di avere sottovalutato i sintomi della malaria che sarebbero stati facilmente intuibili - è l'atto di accusa del pm Elenia Manno che ha svolto le indagini - in quanto la febbre arrivava a pochi giorni dal viaggio in Nigeria di cui il medico sarebbe stato a conoscenza perchè la donna glielo avrebbe fatto presente.
"Pur sapendo del viaggio - si legge nel capo di imputazione - a fronte di un generale malessere e di un importante stato febbrile, manifestato fin dal 15 gennaio, si limitava a prescriverle una terapia farmacologica idonea alla cura di una banale influenza stagionale, omettendo tempestivamente la prescrizione di analisi specifiche".
Il processo si è aperto con la richiesta del pm, del difensore di parte civile Daniela Posante e dell'avvocato Nicola Grillo, difensore dell'imputato, di ammettere i propri mezzi di prova ovvero liste di testimoni e consulenze tecniche di parte.
Nell'ambito dell'inchiesta la posizione di altri due infermieri è stata archiviata mentre per altri due medici del reparto di rianimazione si dovrà discutere sull'opposizione, da parte dei familiari, alla richiesta di archiviazione.