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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"La morte di Chiara La Mendola si poteva evitare", chiesta condanna dell'automobilista

Il pm propone un anno di reclusione per l'ottantunenne Giuseppe Valenti, fra una settimana la sentenza

“Le condizioni di visibilità e del manto stradale erano buone, avrebbe avuto tutto il tempo per frenare ed evitare di travolgere la ragazzina che, peraltro, è morta per essere finita sotto le ruote dell’auto”. Il pubblico ministero Calogero Montante ha chiesto la condanna dell’imputato – l’automobilista ottantunenne Giuseppe Valenti – a un anno di reclusione. Il processo è quello per la morte della ventiquattrenne Chiara La Mendola, che avrebbe perso il controllo del mezzo a causa di una buca presente sul manto stradale del viale Cavaleri Magazzeni finendo contro la Nissan Micra guidata da Valenti che procedeva in direzione opposta.

L’incidente è avvenuto il 30 dicembre del 2013. All’udienza precedente erano stati ascoltati i periti, nominati per chiarire i dubbi emersi dalle varie consulenze di parte. Gli ingegneri Andrea Milano e Davide Bonaccolta, incaricati dal giudice Maria Alessandra Tedde di "accertare la dinamica del sinistro e gli eventuali profili di responsabilità dell’imputato”, di fatto, sembravano escludere qualsiasi colpa nei confronti di Valenti.

"La velocità tenuta dall'automobilista - hanno detto - era fra i 42 e i 47 chilometri orari, quindi sotto il limite massimo e ha frenato in un secondo rientrando nei tempi di reazione media. Anche la distanza dal margine destro della carreggiata è stata rispettata, non poteva accostarsi di più perchè c'era il marciapiede". Non la pensa così il pm che, aderendo a una ricostruzione tecnica diversa, ha spiegato che “le condizioni di guida erano ottimali e, con una maggiore reattività, si poteva anche frenare in tempo”.

Alle conclusioni del pm si sono associati, illustrando anche altri aspetti, gli avvocati di parte civile Giuseppe Arnone e Salvatore Collura. Il difensore dell’imputato, l'avvocato Alba Raguccia, ha invece sostenuto che “tutti gli elementi del dibattimento e, di recente, in maniera tranciante la perizia disposta dal giudice, hanno escluso un nesso fra la condotta dell’automobilista e la morte della ragazza". Il 18 aprile sarà emessa la sentenza. 

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