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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sciacca

"Morì per mancanza di drenaggi", chiesto oltre un milione di risarcimento

L'uomo era finito al pronto soccorso dopo un incidente stradale e gli vennero diagnosticati “politrauma con fratture costali multiple e contusione epatica con versamento libero addominale”

Finì al pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca dopo un incidente stradale. Era il 26 aprile del 2019, gli venne diagnosticato un “politrauma con fratture costali multiple e contusione epatica con versamento libero addominale”. L’uomo venne trasferito all’Ismett di Palermo per drenare la raccolta di fluidi endoaddominali e poi venne nuovamente riportato – era il 15 maggio dello stesso anno - all’ospedale di Sciacca dove non sarebbero state effettuate, secondo quanto sostenuto dagli eredi, le operazioni di drenaggio per tutto il periodo del ricovero fino al 12 luglio quando il paziente è morto. Gli eredi dell’uomo hanno chiesto al tribunale di Sciacca di accertare e dichiarare “che il decesso e i danni sofferti dall’uomo sono la conseguenza dell’operato negligente, imprudente e imperito dei sanitari che ebbero in cura, al presidio ospedaliero di Sciacca, il paziente e pertanto ottenere la condanna dell’azienda sanitaria provinciale al pagamento del risarcimento danni quantificato in 1.130.184 euro o nella maggiore o minore somma da accertarsi durante il giudizio”. L’udienza è stata fissata per il prossimo 15 luglio.

L’Asp di Agrigento, l’atto è stato firmato dal commissario straordinario Mario Zappia, non ritenendo fondata la richiesta e per sostenere le ragioni e la correttezza dell’operato dei medici del presidio ospedaliero di Sciacca e per ottenere il rigetto del risarcimento danni, ha nominato quale legale di fiducia l’avvocato Luigi La Placa del foro di Sciacca che è a conoscenza – scrive l’Asp di Agrigento – della problematica. L’azienda sanitaria provinciale ha dunque autorizzato la costituzione, dinanzi al tribunale di Sciacca, in giudizio dell’ente – notificato lo scorso 26 maggio – per sostenere la legittimità e la correttezza dell’operato dell’Asp, ottenendo il rigetto della richiesta risarcitoria. 

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