Il giudice del lavoro ha parzialmente accolto il ricorso avanzato dalla Femca Cisl che è stata rappresentata ed difesa dall'avvocato Giuseppe Danile. La sigla sindacale aveva parlato di una presunta condotta antisindacale tenuta da Girgenti Acque per una presunta violazione dell’obbligo di rispettare la procedura prevista dall’articolo 23 del contratto collettivo nazionale di riferimento “finalizzata a garantire l’esame concordato e congiunto dei provvedimenti destinati ad incidere sull’orario di lavoro dei dipendenti”.

Il giudice, secondo quanto rende noto Danile, ha affermato che la violazione procedurale commessa da Girgenti Acque costituisce un vulnus per l’attività sindacale posto che dalla mancata comunicazione preventiva è derivata la impossibilità di poter, in alcun modo, rapportarsi in ordine alla questione orario lavorativo, prima della modifica”. Danile aggiunge: “Il sindacato, in una questione così rilevante qual è quella dell’orario di lavoro da rispettare giornalmente, è stato messo di fronte al fatto compiuto”. 

Girgenti acque, in merito all'accoglimento parziale del ricorso presentato dalla Femca Cisl, ha spiegato che il giudice "ha rilevato un difetto sulla procedura di comunicazione, che la società ha comunque esperito in modo formale. Il giudice ha dichiarato legittime le motivazioni che hanno indotto l’azienda a modificare l’orario di lavoro rigettando, pertanto, la richiesta della FEMCA CISL di ristabilire il precedente orario di lavoro".  

Girgenti Acque, pertanto, continuerà - viene reso noto con una nota stampa - "ad adottare l’attuale articolazione dell’orario di lavoro oggetto del ricorso, orario che meglio risponde alle esigenze degli utenti e che peraltro,  ha tenuto conto delle indicazioni ricevute nel corso degli incontri sindacali tenutisi per esperire l’esame congiunto".