"Non ci fu mobbing ai danni di un dirigente del Libero consorzio": prosciolti ex commissario e segretario generale
Il gip archivia l'inchiesta a carico di Giuseppe Marino e Giuseppe Vella denunciati dall'ex vice direttore generale dell'ente Ignazio Gennaro per abuso di ufficio e maltrattamenti
La violazione regolamentare, ammesso che vi sia stata, non è più prevista dalla legge come reato di abuso di ufficio e i maltrattamenti, che presuppongono una condotta "abituale", non "si ritiene siano stati realizzati".
Con queste motivazioni il giudice per le indagini preliminari Micaela Raimondo ha archiviato l'inchiesta a carico di Giuseppe Marino e Giuseppe Vella, rispettivamente ex commissario straordinario ed ex segretario generale del Libero consorzio.
La vicenda scaturisce dalla denuncia presentata dall'ex dirigente dello stesso ente Ignazio Gennaro che sosteneva che il vertice politico e amministrativo dell'ente avessero commesso un abuso nominando i componenti del nucleo di valutazione senza i necessari requisiti previsti dal bando e che, come conseguenza delle sue denunce, sarebbe stato vittima di mobbing e sottoposto a un procedimento disciplinare illegittimo.
Il pubblico ministero Cecilia Baravelli, a conclusione delle indagini, aveva chiesto l'archiviazione. Lo stesso Gennaro, attraverso il proprio legale Giuseppe Sodano, si è opposto. Il giudice, dopo avere sentito in aula anche il difensore dei due indagati, l'avvocato Daniela Posante, ha emesso un'ordinanza con cui chiude il caso.
Riguardo al reato di maltrattamenti (il mobbing non esiste come reato specifico) il giudice sottolinea che "l'unica condotta vessatoria sarebbe consistita nell'apertura di un procedimento disciplinare che trova la sua ragione nell'assolvimento intempestivo e parziale dei compiti assegnati".