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Venerdì, 29 Marzo 2024
Processi / Porto Empedocle

Minorenne sotto processo per istigazione al suicidio, un esposto: telefonino acceso prima d'essere affidato alla Procura

A presentare la denuncia è stata la madre del diciassettenne che era in compagnia del ventiseienne nisseno

Un esposto alla Procura è stato presentato dalla madre del diciassettenne - difeso dagli avvocati Calogero Buscarino e Gaetano Giunta - finito in giudizio con l'accusa di istigazione al suicidio. È per una presunta violazione della catena di conservazione dei reperti, in questo caso di materiale informatico, che la donna si è rivolta alla magistratura. Lo riporta oggi il Giornale di Sicilia.

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L'imputazione a carico del diciassettenne è legata al decesso del ventiseienne Mirko Antonio La Mendola (i familiari sono assistiti dall’avvocato Rosario Didato), che si è tolto la vita con un colpo di pistola la sera del 25 agosto 2021 in una spiaggia di Porto Empedocle. Alla base vi sarebbe stata la delusione legata all’esclusione da un concorso in polizia.

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Secondo i contenuti della denuncia, il telefono del minorenne sarebbe stato acceso prima di essere affidato al consulente della Procura perché riversasse il contenuto su un hard disk. La teoria che quel telefonico sia stato acceso prima di essere affidato all’esperto, è stata ribadita in aula da un consulente della difesa secondo il quale vi sarebbe stata una interruzione nella catena di conservazione del materiale informatico. E sarà il perito nominato dal tribunale per i minorenni di Palermo, Roberto Genovese, a chiarire se vi sia questo cono d’ombra.
 

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