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Martedì, 23 Aprile 2024
L'intimidazione / Canicattì

Accuse, insulti e minacce di morte: lettera anonima recapitata al Comune per il sindaco

Esplicita la richiesta a Vincenzo Corbo che è tornato ad amministrare Canicattì nell’ottobre del 2021: "Dimettiti". Presentata una denuncia, a carico di ignoti, ai carabinieri che hanno avviato le indagini

Buche ovunque, tombini otturati, cani randagi, cimitero in condizioni pietose. Ma anche furti di auto, in appartamenti e negozi, rapine e incendi di mezzi. E’ stato accusato di tutto, e di più, il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, che ieri ha ricevuto, direttamente al Municipio, una inquietante lettera di insulti e minacce. “Ma che merda di sindaco sei?”, “Sei ridicolo … sprechi fondi con le nostre tasse per cose inutili”, “Te ne devi andare .. dimettiti”. Queste alcune delle frasi che hanno composto, oltre ad offese pesantissime e minacce, la missiva scritta al computer. A firmarla: “Canicattì siamo noi”.

Insulti e minacce di morte al sindaco, Corbo: "Diamo fastidio per l'intesa con le forze dell'ordine, ma vado avanti"

Corbo, tornato ad essere sindaco della città dell’uva Italia dall’ottobre del 2021, ha presentato una denuncia, a carico di ignoti, alla stazione dei carabinieri della compagnia cittadina. E i militari dell’Arma hanno, naturalmente, subito avvisato la Procura della Repubblica di Agrigento, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta, e avviato le indagini. C’è naturalmente da identificare, e perseguire, l’autore della lettera anonima. Qualcuno, o forse anche più persone, che hanno usato parole pesantissime nei confronti dell’impiegato dell’azienda sanitaria provinciale sessantunenne. 

Vincenzo Corbo era riuscito ad imporsi, nell’ottobre del 2021, sull’altro candidato a sindaco di Canicattì Cesare Sciabarrà con un vantaggio di circa 700 preferenze. E per lui è, di fatto, il terzo mandato dopo la parentesi del sindaco Ventura.

Un anno dopo quel tripudio, le minacce, gli insulti anche pesantissimi appunto e l’esplicita richiesta: “Dimettiti”.

Le minacce sono state decisamente pesanti, di morte perché in caso di mancate dimissioni – è stato scritto, in altri termini, - “bum, bum, bum”. E il significato è, appunto, purtroppo, inequivocabile.

Il primo cittadino di Canicattì, Vincenzo Corbo, ha appunto formalizzato denuncia, naturalmente a carico di ignoti, ai carabinieri della cittadina. E adesso spetterà proprio ai militari dell’Arma – attraverso l’attività investigativa – provare ad identificare chi sia l’amanuense, nonché mittente, di quello scritto. Non filtrano indiscrezioni al riguardo. Le bocche degli investigatori, così come degli inquirenti, sono letteralmente cucite. Ed è normale che sia così visto la delicatezza del caso e della conseguente attività investigativa. Corbo, “abituato” – visto che ha alle sue spalle altri due mandati da primo cittadino - a recriminazioni, accuse e rappresaglie – non si lascerà, di certo, intimorire e proseguirà la sua strada amministrativa. Nel frattempo, inevitabilmente, verrà tenuto d’occhio dalle forze dell’ordine. E non è escluso che di questo caso si discuta presto in Prefettura.

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