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Porto Empedocle, minacce per riavere la casa pignorata: il pm chiede condanne
L'inchiesta riguarda l'acquisto all'asta di due appartamenti di proprietà dei familiari di Giuseppe Adorno, il giovane operaio ucciso nell'estate 2009 e ritrovato cadavere nelle campagne di Montaperto
Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita Fulantelli, ha chiesto la condanna a tre anni e il pagamento di 800 euro per gli empedoclini Giuseppe Di Stefano, 56 anni; il figlio Giovanni, 30 anni; Filippo Grilletto, 28 anni, e per l'agrigentino Vincenzo Cacciatore, 47 anni. Sono accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L'inchiesta riguarda l'acquisto all'asta di due appartamenti di proprietà dei familiari di Giuseppe Adorno, il giovane operaio ucciso nell'estate 2009 e ritrovato cadavere nelle campagne di Montaperto. Gli imputati, secondo l'accusa, avrebbero minacciato gli Adorno per costringerli a rivendere alla famiglia Di Stefano le case che erano state loro pignorate.
Per lo stesso reato sono già stati condannati a 4 anni di reclusione Gerlando Di Stefano (fratello di Giuseppe) e il cognato Giuseppe Filippazzo. La prossima udienza si terrà il 12 aprile.