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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Lampedusa e Linosa

Sbarchi di migranti sotto la pioggia, Mediterranean hope: "Vengano accolti in un luogo dignitoso, siano utilizzati gli aerei per i trasferimenti"

La denuncia: "Al molo, molti hanno aspettato anche un paio d’ore i pullmini per essere trasferiti all’hotspot. Questa non è una situazione di emergenza"

"Al molo, molti hanno aspettato anche un paio d’ore i pullmini per essere trasferiti all’hotspot, mentre continuava a piovere. Il centro è sovraffollato. Questa non è una situazione di emergenza. Sono giornate di pioggia, in autunno, su un’isola. Chiediamo che i migranti che arrivano sull’isola siano trasferiti nel più breve tempo possibile sulla terraferma, anche utilizzando aerei. Chiediamo che durante il periodo in cui sono a Lampedusa stiano in un luogo dignitoso e accogliente". A scriverlo sui social, lanciando un accorato appello, è stata Mediterranea hope: il progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia finanziato con i fondi 8 per mille delle Chiese Valdesi e Metodiste.

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"Ieri sera a Lampedusa sono arrivate 127 persone dalla Libia. Tra loro anche minori non accompagnati, donne e uomini, bambini e bambine. Pioveva, il mare era mosso, - hanno spiegato da Mediterranea hope - e altre 255 persone erano arrivate nella mattinata, in condizioni simili". 

La Chiesa di Agrigento, con i suoi servizi Caritas e Migrantes, e la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, con il programma Mediterranean Hope,  manifestano quindi la propria preoccupazione per le difficili condizioni di accoglienza dei migranti. "La condizione di vulnerabilità fisica e mentale di quanti sbarcano sulle nostre coste dopo un viaggio lungo e rischioso, spesso anche ricco di esperienze traumatiche, richiede ad uno Stato civile come il nostro uno sforzo ulteriore per garantire standard di accoglienza più alti e un quanto più veloce inserimento delle persone migranti nel circuito di accoglienza ordinario - hanno scritto l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, e il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: Daniele Garrone - . Occorre trovare soluzioni definitive, non emergenziali, alle ormai ben note difficoltà logistiche legate all’insularità: il ritardo nei trasferimenti degli ospiti dell’hotspot causa non di rado pericolose situazioni di sovraffollamento e promiscuità, soprattutto per i più vulnerabili come donne e bambini. Laddove le condizioni meteo non consentissero il trasferimento via mare, favorire i trasferimenti con ponti aerei potrebbe essere una via percorribile".

(Aggiornato alle ore 15,14)

  

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