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Giovedì, 25 Aprile 2024
Avvertimenti / Naro

"Ti scanniamo" accompagnato da un fazzoletto pieno di sangue: intimidita Maria Grazia Brandara

L'avvertimento è arrivato - sotto forma di spedizione postale - all'ufficio Protocollo del Municipio. E l'impiegato che ha aperto la busta, s'è anche sentito male. Dell'attività investigativa, dopo aver informato la Procura, si stanno già occupando i carabinieri

Uno scritto con offese e minacce, ma anche un fazzolettino inzuppato di sangue. E' così che è stata composta la nuova, inquietante, intimidazione indirizzata al sindaco di Naro Maria Grazia Brandara. Un avvertimento che è arrivato - sotto forma di spedizione postale - all'ufficio Protocollo del Municipio. E l'impiegato che ha aperto la busta, s'è anche sentito male. 

Maria Grazia Brandara ha già formalizzato denuncia, a carico di ignoti, alla stazione dei carabinieri di Naro ed ha anche avvisato, relazionando, il consiglio comunale del paese. 

Il sindaco di Naro, già deputato regionale, ha ricevuto, nel corso degli anni, diversi messaggi intimidatori: messaggi, lettere, proiettili e perfino foto di una bara. Nel 2017, dopo un'intimidazione,  le venne assegnata - su decisione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - la tutela di una pattuglia della polizia di Stato. Era allora commissario straordinario del Comune di Licata. ''Rischiati a toccare le nostre case e sei morta, ti sgozziamo via, fai una sola cosa contro di noi e ti scanniamo. Ti seguiamo e ti controlliamo a vista''. Questo era l'inizio del messaggio intimidatorio, che si chiudeva con la foto di una cassa da morto vuota, arrivato al commissario Brandara, che era stata nominata dopo le dimissioni del sindaco antiabusivismo Angelo Cambiano, sfiduciato dal consiglio comunale. 

Il commissario Brandara dopo le minacce: "Non so se resterò alla guida del Comune"

Nel 2017 non fu però la prima che la Brandara finiva sotto tutela. Anche quando era stata, in precedenza, sindaco di Naro, dopo le molteplici e pesanti minacce ricevute, le era stata assegnata una vigilanza radiocollegata. 

Nel luglio del 2016, invece, le venne recapitata - mentre era commissario straordinario dell'Irsap - negli uffici dell'Asi di Agrigento, una busta con minacce ed offese e due proiettili di fucile. Fino a pochi giorni prima, Brandara aveva guidato il Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia. Nel novembre del 2013 quando Maria Grazia Branda, presidente del consorzio per la legalità e lo sviluppo dell'Agrigentino, ricevette un'altra lettera intimidatoria. Nella missiva, allora, c'era scritto,  "Ora basta! Siamo solo all'inizio".

Minacce a Mariagrazia Brandara, assegnata la scorta

Quest'ultimo messaggio intimidatorio, con la scritta - chiara ed inequivocabile - "Ti scanniamo", accompagnato da un fazzoletto pieno di sangue è stato però uno dei più allarmanti. 

Maria Grazia Brandara dopo l'intimidazione: "Vado avanti, non mollo"

I carabinieri di Naro, coordinati dal comando compagnia di Licata, hanno già avviato le indagini. Appare scontato che verrà richiesta l'analisi del sangue, per rilevarne il Dna e stabilire, in primissima battuta, se si tratta del sangue di un animale o di un essere umano. Ci vorrà però naturalmente del tempo. Dell'accaduto è stata naturalmente già avvisata la Procura della Repubblica di Agrigento che ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti. Bisognerà, naturalmente, riuscire a capire in quale contesto sia maturato questo gesto - che non può che essere socialmente ed umanamente condannato - . Maria Grazia Brandara, al momento, è il sindaco di Naro, ma nel corso della sua vita professionale ha avuto numerosi incarichi istituzionali e professionali di grande rilevanza. 

Il presidente del consiglio comunale Lillo Valvo, il vicepresidente Mariateresa Geraci e l'intera Assise hanno espresso piena solidarietá e vicinanza al sindaco. "Condanniamo il vile, inqualificabile ed inaccettabile, gesto che offende la coscienza civile di tutta la nostra comunitá" - hanno scritto - . 

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