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Cronaca Racalmuto

Messa in sicurezza del viadotto "Malati": tante promesse e pochi fatti

Era il 31 ottobre del 2014 quando l'allora commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, sottolineava la "situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio"

C'è un viadotto, nell'Agrigentino, che dal 2014 è ristretto su un'unica corsia, nella porzione centrale, sulla quale si procede - almeno in linea di massima - a senso unico alternato. È il viadotto "Malati" di Racalmuto. Un ponte che per essere messo in sicurezza, secondo un ormai vecchio progetto del Libero consorzio comunale, aveva bisogno di una spesa di 200 mila euro circa. Ma è un cavalcavia, strategico perché collega Racalmuto con la periferia e dunque con Canicattì, che viene ignorato da qualsiasi possibilità di finanziamento. Così come le strade provinciali per Montedoro e Milena, ormai impraticabili.

Era il 31 ottobre del 2014 quando l'allora commissario straordinario del Libero consorzio comunale, Benito Infurnari, sottolineando la "situazione deficitaria dell'ente, a seguito delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti statali e regionali operate nel biennio" scriveva all'assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità e al ministero per l'Ambiente. Infurnari chiedeva di disporre dei finanziamenti per eseguire i necessari interventi straordinari ed eliminare l'elevato rischio idrogeologico per il viadotto "Malati". Da allora, però, tutto è rimasto fermo, cristallizzato. Il viadotto è sempre ristretto e fino ad ora ha tenuto.

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