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Il caso / Menfi

Il rave party di Menfi, identificati decine e decine di partecipanti: è "caccia" agli organizzatori

Il blitz dei poliziotti del commissariato di Sciacca, degli agenti della divisione Anticrimine della Questura e della Guardia di finanza ha consentito di acquisire elementi investigativi importanti

Sequestrati gli impianti musicali, identificati decine e decine di partecipanti – agrigentini e gente proveniente da altre regioni della penisola e addirittura da diversi Paesi europei – e “caccia” aperta, anzi apertissima, all’identificazione degli organizzatori. E, a quanto pare, vi sarebbero già alcuni sospettati. Poco prima della conclusione del rave party abusivo, fatto sulla spiaggia Bertolino di Menfi, c’è stato – nel più fitto riserbo investigativo – un blitz dei poliziotti del commissariato di Sciacca, degli agenti della divisione Anticrimine della Questura e della Guardia di finanza.

Le forze dell’ordine sono arrivate all’improvviso – si sapeva ormai, e già da diverse ore che era in corso di svolgimento il rave party abusivo -, hanno cinturato l’area e hanno identificato, nonostante in tanti siano riusciti ad allontanarsi repentinamente, i partecipanti. Al rave party hanno preso parte, appunto, agrigentini, siciliani, ma anche giovani, e meno giovani, provenienti sia da altre regioni italiane che da diversi Paesi europei. Tutta gente questa che verrà, potenzialmente, sentita proprio per cercare di dare un nome e cognome agli organizzatori dell’evento abusivo. Perché, social o non social e dunque diffusione di avvisi vari, appare scontato che gli organizzatori siano stati locali, ma non soltanto. L’idea, una ipotesi naturalmente tutta da “confortare” con elementi giudiziari, è che gli organizzatori non siano soltanto agrigentini, ma anche di altre realtà. Sono stati anche, naturalmente, sequestrati tutti gli impianti musicali trovati sulla spiaggia.

Il rave party è iniziato nella notte fra sabato e domenica ed è durato circa tre giorni. Non ci sono stati incidenti, di nessun tipo durante la manifestazione ed è stato anche garantito, laddove possibile, il massimo controllo. Ma s’è trattato di un evento abusivo e, adesso, gli organizzatori – qualora individuati – rischiano una denuncia per più reati. Il silenzio degli investigatori è massimo, ma sviluppi – con l’identificazione degli organizzatori – sembrano essere attesi ben presto.

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