Maxi truffe con società "fantasma" e finti infortuni, nuove accuse per sedici imputati
I pubblici ministeri Andrea Maggioni e Matteo Delpini hanno contestato alcuni reati di falso che sarebbero emersi dal dibattimento
Nuove accuse per sedici dei cinquantatré imputati del processo “Demetra” che scaturisce dall'omonima inchiesta che avrebbe disarticolato una truffa colossale ai danni di Inps e Inail attraverso la simulazione di incidenti sul lavoro, in aziende peraltro ritenute “fantasma”.
I pubblici ministeri Matteo Delpini e Andrea Maggioni, ieri mattina, hanno formalizzato le contestazioni di un’aggravante del reato di falso. Le nuove accuse, che scaturiscono dagli esiti del dibattimento, faranno allungare i termini di prescrizione. La nuova contestazione ha riguardato: Giuseppe Vincenzo Terrazzino, 52 anni, titolare di un patronato e personaggio chiave della presunta organizzazione sgominata dai carabinieri; il radiologo di Aragona, Salvatore Russo, 38 anni; il medico dell’Inail Salvatore Conti, 59 anni; l’imprenditore Giorgio Lo Presti, 62 anni, di Porto Empedocle, e una serie di imputati ai quali i medici avrebbero attestato una falsa patologia come conseguenza di un incidente sul lavoro.
Si tratta di: Fabrizio Santamaria, 33 anni, di Ribera; Salvatore Tortorici, 28 anni, di Ribera; Giacomo Giuca, 26 anni, di Agrigento; Jessica Giglio, 26 anni, di Caltanissetta; Michele Baldarelli, 56 anni, di Agrigento; Ruben Arrigo, 25 anni, di Agrigento; Ernesto Lo Presti, 26 anni, di Agrigento; Aymen Merdassi, 32 anni, originario della Tunisia; Renato Salamone, 24 anni, di Agrigento; Giuseppe Gangarossa, 41 anni, di Agrigento; Giovanni Salemi, 36 anni, di Agrigento; e Cristian Giardino, 32 anni, di Bollate. I pm ipotizzano che il medico Conti abbia falsificato alcune diagnosi certificandole nel diario clinico dell’Inail che poi ha erogato le indennità al lavoratore infortunato. Si torna in aula l'8 maggio.
