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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La maxi inchiesta su Girgenti Acque, Campione chiede dissequestro documenti

Il presidente della società che gestisce il servizio idrico si rivolge al tribunale del riesame, a giorni la decisione

L’imprenditore Marco Campione, presidente del colosso Girgenti Acque, che gestisce il servizio idrico in gran parte della provincia di Agrigento, chiede il dissequestro della documentazione che è stata prelevate dai finanzieri tre settimane fa nell’ambito della maxi inchiesta che ipotizza l’esistenza di una rete affaristica che pilotava le assunzioni nella società e coinvolgeva – sostiene l’accusa – esponenti della politica, dell’imprenditoria, delle professioni oltre che forze dell’ordine e stampa.

Ieri mattina il suo difensore, l’avvocato Lillo Fiorello, ha chiesto ai giudici del tribunale del riesame di restituire la documentazione che è stata prelevata l’11 e il 12 gennaio nella sede di Girgenti Acque e Hydortecne, società che per conto della prima si occupa di forniture idriche. Il pubblico ministero Salvatore Vella, che ha condotto l’inchiesta – coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio – insieme alle colleghe Alessandra Russo e Paola Vetro, si è opposto alla revoca del sequestro preventivo e i giudici della seconda sezione penale si sono riservati di decidere e lo faranno nei prossimi giorni.

Nell’inchiesta, che ipotizza a carico di settantadue persone i reati di associazione a delinquere, corruzione, truffa, riciclaggio e false comunicazioni sociali, è coinvolto persino il prefetto Nicola Diomede, di fatto rimosso dal consiglio dei ministri all’indomani della notizia della notifica della richiesta di proroga delle indagini, con l’accusa di avere bloccato un’interdittiva antimafia al gruppo Campione. 
 

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