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Cronaca Cammarata

La prima al teatro La Scala, Matteo Arcieri: "L'emozione più grande della mia vita"

Il 24enne è un musicista e da anni vive a Lugano. Il suo talento lo ha portato lontano

Ha meno di 30 anni, un talento innato ed ha già “gustato” l’ebrezza del teatro de La Scala di Milano. Lui è Matteo Arcieri cammaratese doc e musicista prima per passione e poi per lavoro. Il suo talento lo ha portato lontano, fino a Lugano. La sua voglia di fare musica ha fatto eco tra le orecchie dei big del teatro. Matteo, che studia in conservatorio, ha suonato alla prima della Scala. Un lusso, un riconoscimento che Matteo mai dimenticherà.

"Quando ho ricevuto la chiamata - dice Matteo ad AgrigentoNotizie - è stata una grande emozione. Esibirsi alla Scala? E' il sogno di ogni musicista.  Non potevo chiedere di più. L'emozione della prima poi, non si può neppure esprimere. Davvero è qualcosa che ricorderò per tutta la mia vita". Matteo sta terminando il Master of Arts in music pedagogy, suo secondo master, al conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. 

Matteo Arcieri dall'età di 9 anni suona il Corno, uno strumento a ottone. "Ho deciso  - dice ad AgrigentoNotizie - successivamente di intraprendere gli studi professionali al conservatorio di Palermo per poi continuare la mia formazione a Lugano con grandi insegnanti. Anche se vivo a Lugano da due anni mi muovo spesso tra la Svizzera grazie alle mie esperienze di Orchesterpraktikum con la Theater Orchester Biel Solothurn e il Konzert Theater Bern l'Italia e l'Europa in generale ho suonato in Bulgaria, in Spagna e soprattutto a Berlino, alla Philarmonie con diverse orchestre e formazioni musicali varie. In tutto ciò avverto ogni giorno, costantemente, la mancanza della mia città e della mia terra in generale".

Matteo Arcieri vive a Lugano da anni ma parla anche a Cammarata: "Noi proveniamo dalla terra più bella del mondo, fulcro della cultura nel corso dei secoli. È proprio questo che manca adesso, ed è il motivo per il quale ci si trova costretti ad emigrare. Tutte le grandi personalità della cultura, della musica e dello spettacolo si sono prodigate per questo problema, e a tal proposito citerei il grande Andrea Camilleri; lui diceva: 'con la cultura si mangia'. Bisognerebbe porre questo settore al centro delle attività, come pilastro fondante della società agrigentina e siciliana in generale. 
Sono sincero, non vedo grande interesse da parte delle persone che ci amministrano alla cultura. È lì che le testimonianze dei nostri talenti devono fare breccia. Ai giovani consiglierei i di credere sempre in loro stessi, non mollare mai e cercare di vivere ogni giorno al massimo, traendo sempre spunto dalle persone con più esperienza. Bisogna tenere duro, alla fine i risultati arriveranno. Sogno di tornare, si. Amo viaggiare e il multiculturalismo, ma come ho detto prima, veniamo dal posto più bello del mondo".  

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