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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

E' caccia aperta alle mascherine: il Comune parte per la Cina per recuperarne 9600

Il Municipio ha affidato l'incarico ad una ditta di trasporti per andare a ritirare i presidi donati da un imprenditore cinese

E' ormai corsa all'acquisto di mascherine filtranti per tentare di difendersi dal virus Sars-Cov2. A cercarle non solo i comuni cittadini, che oggi setacciano supermercati, negozi di oggetti per la casa, ferramenta, farmacie e parafarmacie, trovando poco, o, bene che vada, mascherine al modico costo di 10 euro ciascuna, ma anche gli enti pubblici, che ancora oggi attendono dallo Stato adeguati sistemi di protezione da destinare ai propri lavoratori.

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Così, chi può (perché può pagarle e, banalmente, le trova in vendita) le acquista: un esempio è il Parco Archeologico della Valle dei Templi, che nei giorni scorsi si è munito di alcune centinaia di mascherine pagandole, compresa l’iva, oltre 7 euro ciascuna. C’è anche chi, per recuperare della mascherine, attraversa il Mondo. E’ il caso del Comune di Agrigento, che ha dovuto mettere mano al portafogli per organizzare una spedizione in Cina di personale di una ditta di trasporti per recuperare le 9600 mascherine donate ad Agrigento dal signor Mao Zhonghang, cittadino cinese che ci ha voluto omaggiare di tale quantità di dispositivi nel contesto dei rapporti ormai consolidati con il distretto sino-italiano.

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Circa 1500 euro però essenziali per il Comune, perché dovrebbero consentire, almeno per un po’, di compensare la carenza di dispositivi per agenti e personale comunale.

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