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Cronaca

Trasferimento dell'Ipia "Fermi" ancora in stallo, Mareamico: "Gli studenti rischiano la salute"

Da mesi si torna a discutere della possibilità di spostare altrove l'istituto, collocato in zona Asi nel 2014 dopo che la struttura in cui si trovava risultò realizzata in calcestruzzo depotenziato

Da mesi se ne discute senza che i dettagli siano pubblici (o quasi), e soprattutto senza che vi siano effettivi passi avanti. Si tenta, infatti, di trasferire altrove l'istituto "Fermi", da sette lunghi anni alla zona industriale, tra aziende di ogni tipo (anche di trattamento dei rifiuti) dopo che un brutto giorno si scoprì che la cittadella di via Piersanti Mattarella era inutilizzabile, perché costruita con calcestruzzo depotenziato.

Così, anche su insistenza delle associazioni civiche, venne "riscoperto" un centro destinato alla formazione che solo temporaneamente avrebbe dovuto ospitare l'istituto. Un temporaneao diventato assolutamente definitivo, almeno fino a qualche mese fa, quando la Regione diede il proprio "niet" alla progetto di realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti in zona Asi proprio a causa della presenza dell'Istituto.

Da quel momento il tema dell'incongruenza di una scuola tra i capannoni e le aziende tornò di una certa importanza, anche perché gli stessi imprenditori che operano in zona (pare) si sono rivolti alla Prefettura per chiedere interventi. Gli incontri con il Libero consorzio (che ha bisogno diversi milioni di euro per adeguare gli edifici di via Piersanti Mattarella) si sono susseguiti, ma senza alcun passo avanti significativo.

Oggi a porre anche un problema di salute degli studenti è l'associazione Mareamico, che ha scritto a Prefettura, ex Provincia e Procura, "per sapere quali siano i motivi che impediscono lo spostamento degli studenti dall’edificio della zona industriale di Agrigento che li ospita, e che risulta pericoloso per la loro salute".

Secondo l'associazione, gli studenti avrebbero "in questi lunghi 7 anni... manifestato fenomeni allergici ed asmatici, probabilmente causati dalla vicinanza dagli insediamenti industriali".

Nelle more di uno spostamento altrove della scuola, stante la denuncia dell'associazione ambientalista, sarebbe però opportuno anche mettere in campo attività di controllo da parte dell'Arpa nella zona dato che, scuola o non scuola, emissioni tali da provocare problemi di salute, non se ne dovrebbero registrare.

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