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Cronaca

Mandorlo in fiore, oltre 76 mila euro per i pullman dei gruppi folk

Il Parco archeologico, oltre al servizio di accoglienza e ristorazione per 1100 presenze, sta pianificando anche il trasporto

Sarà l’edizione della Spending review. E' stato detto e ripetuto. Ma non per tutto. Il Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi sta cercando infatti – e la spesa preventivata è di 76.300 euro Iva inclusa – gli operatori economici che dovranno occuparsi dei servizi di trasporto dei gruppi folcloristici che daranno vita al festival de “I bambini del mondo” e quelli degli adulti che parteciperanno al settantacinquesimo Mandorlo in fiore.

In città arriveranno ben 1.100 persone. Soltanto per le delegazioni internazionali, dal 28 febbraio al 9 marzo: i giorni della settantacinquesima edizione, Agrigento ospiterà oltre 1.100 persone. La macchina organizzativa è in moto da tempo. Fra le altre cose, c’è anche la necessità di garantire la piena accoglienza e ristorazione per tutte le delegazioni, nonché il noleggio dei pullman necessari alla movimentazione dei gruppi. Proprio per il servizio di trasporto è stato diramato, nelle ultime ore, un avviso pubblico per individuare cinque operatori economici che possano partecipare alla procedura d’affidamento tramite il Mepa. La domanda di partecipazione alla gara dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa e dovrà arrivare, pena non ammissione alle operazioni di selezione, entro il termine perentorio delle ore 13 del 20 febbraio. Il recapito dovrà avvenire, esclusivamente, sull’indirizzo di posta elettronica certificata: parcovalledeitempli@pec.it. L’istanza dovrà, comunque, essere redatta preferibilmente secondo il modello predisposto dalla stazione appaltante. Parallelamente a questo iter, il Parco archeologico, con in testa il suo direttore: Roberto Sciarratta, ha già diramato un avviso pubblico esplorativo per la fornitura di servizi alberghieri in occasione dell’edizione 2020 del Mandorlo in fiore. 

Il Mandorlo in fiore è sì folclore e simbolo di unione e pace fra popoli. Ma è anche turismo e soprattutto economia. Perché grazie alla kermesse, almeno per i giorni della manifestazione, la città si rimette – fra gruppi folk, appassionati della kermesse e visitatori dell’ultim’ora - economicamente in moto. 

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