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La polemica

Mandorlo in fiore, la lettera d'invito scatena l'ironia social: "Previsti settecendo euro di rimborso"

L'atto è stato inviato ad uno dei gruppi regionali che parteciperà alla prossima edizione della kermesse e divulgato da Giuseppe Di Rosa

Tutti sanno che l'inserimento della D al posto della T nelle frasi è, se si vuole, un "marchio di fabbrica" della parlata girgentana. Succede spesso soprattutto quando si parla con amici e, per così dire, cala il livello di attenzione.

Altro paio di maniche è quando queste sviste finiscono in atti ufficiali o che sembra abbiano quantomeno la pretesa dell'ufficialità. E' il caso di una lettera, diffusa alla stampa dal rappresentante del Codacons Giuseppe Di Rosa, che è stata inviata al presidente di un gruppo folk regionale a firma di un'associazione agrigentina che si occupa anch'essa di folk e che scrive (ma non è chiaro se possa farlo) come se facesse parte dell'organizzazione del festival.

Un testo che, per usare un eufemismo, certamente non è stato rivisto prima dell'invio, tanto che in ben due occasioni si riporta a stampatello (per rimarcare con soddisfazione, quasi) la parola "SETTECENDO euro" (sic). 

Un altro passaggio un po' confuso dice che "Il gruppo dovrà presentarsi ad Agrigento PALA CONGRESSI PER LA DISPONIBILITA A POTERSI CAMBIARE PER POI RECARSI STESSO BUS PIAZZA VITTORIO EMANUELE". 

Per poi citare un altro passo ancora, più interessante per le polemiche sull'organizzazione che altro, si dice che il contributo (le SETTECENDO euro di cui sopra) "verrà erogato tramite bonifico bancario non appena le somme verranno liquidate dagli enti preposti".

A chiedere chiarezza proprio su questi temi, cioè chi effettivamente metterà mano al "portafogli" era stato lo stesso Di Rosa con una nota "Da dove arrivano i soldi per la Festa del Mandorlo? A distanza di 20 giorni dall’inizio della kermesse, non si hanno notizie di delibere, se non di quella della nomina del responsabile all’organizzazione. Ma perché il Comune non pubblica atti che permettano si conoscere con quali soldi sarà pagata la festa e soprattutto chi otterrà fondi pubblici?".

Va inoltre posto un interrogativo: la lettera che abbiamo avuto modo di vedere non ha carta intestata ed è stata appunto prodotta da un'associazione che gestisce un gruppo folk agrigentino.

Dall'organizzazione è in tal senso già arrivata una netta smentita: l'invito non è stato divulgato in modo ufficiale. E quindi cosa è accaduto?

La nota dell'organizzazione a firma di Giovanni Di Maida

“Dispiace constatare, a pochi giorni dall’inizio del “Mandorlo in Fiore”, che la città non riesca a unirsi neanche su una manifestazione così bella, che porta in Paesi lontani il nome di Agrigento per la sua bellezza e la sua ospitalità. In queste ore, sono stati diffusi documenti manifestamente falsi, privi di ogni carattere istituzionale anche nella forma e nella sintassi. Pertanto, l’organizzazione invita a considerare autentici solo i documenti che portano la mia firma e il logo ufficiale del 75° Mandorlo in Fiore. Note e documenti privi di tali elementi distintivi non sono da tenere in considerazione”.

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