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La festa

Mandorlo in fiore, lo spettacolo finale sarà a pagamento: 5 euro per entrare nella Valle

La decisione avrà sicuramente ricadute importanti sulla casse della kermesse, ma è stata presa per motivi organizzativi

Lo spettacolo conclusivo del Mandorlo in Fiore si terrà nella spianata del tempio della Concordia, nella Valle dei Templi, ma sarà a pagamento. Cinque euro per ogni spettatore (ne possono entrare pare cinquemila in quel sito) per consentire gli accessi ai tornelli del Parco, che quel giorno chiuderà a visitatori "regolari".

E' questa l'ultima novità emersa oggi, a margine di un incontro svoltosi in Prefettura tra il comitato organizzatore e le forze dell'ordine per valutare tutti gli aspetti connessi alla sicurezza. Regole feree, imposte dal decreto Gabrielli, che renderanno impossibile anche quest'anno un altro momento simbolico di grande richiamo, cioè la fiaccolata di via Atenea.

La decisione di inserire i ticket a pagamento, e previa una somma non simbolica, nascerebbe anche con l'obiettivo evitare che avvenga quanto già accaduto con l'ultima edizione del Mandorlo: con i ticket gratuiti infatti c'erano state ad esempio le agenzie di viaggio che si erano accaparrati i biglietti, creando pare grossi problemi organizzativi, perché risultavano più posti occupati di quanti in realtà ve ne fossero. 

Tutto questo avrà certamente anche una ricaduta economica importante sull'organizzazione del Mandorlo, che è ad oggi in grave difficoltà. Gli atti formali, a pochi giorni dall'inizio della kermesse, si stanno finalmente sbloccando, ma non velocemente come vorrebbero gli organizzatori, con in più la necessità emersa proprio in questi giorni di rivedere anche la struttura che si sta occupando della festa. 

Innanzitutto il Parco ha finalmente pubblicato la manifestazione di interesse per cercare hotel che ospitino i gruppi internazionali (che sono già pronti a partire, alcuni sono già partiti) ma solo venerdì dovrebbe approvare il bilancio che renderà di fatto spendibili i 200mila euro stanziati. La Regione, dal canto suo, ha rivisto al ribasso il contributo inizialmente annunciato (solo 30mila euro), mentre altre 40mila euro dovrebbe stanziare il Comune prendendole dalla tassa di soggiorno. Un'opzione questa che pare non convinca la burocrazia di Palazzo dei Giganti soprattutto per l'assenza di un programma definitivo e di una previsione di spesa complessiva. Criticità che - si continua a dire - sarebbero state superate. Altri 10mila euro arriveranno pare da sponsor privati, mentre è entrata in campo un po' a sorpresa la Fondazione Pirandello, che gestirà i fondi incassati con lo sbigliettamento degli spettacoli sostanzialmente per conto del Municipio, superando le rigidità di bilancio dell'ente e permettendo la copertura delle spese "cash" e che devono essere pagate nell'immediato.

Insomma, alla fine pare tutto pronto per l'inizio della festa, previsto per il 5 marzo, anche se - non sfuggirà - che manca ancora un programma definitivo. Certo è che è rimasto solo il "nucleo" della Sagra in quanto tale: folklore, musiche e colori del resto del mondo.

E, se alla fine si riuscirà a fare questo e a pagare tutto, forse, ci sarà anche chi in questo contesto potrà gridare al miracolo.

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