Picchia la moglie con pugni e bastonate e le sbatte la testa contro il muro: racconto shock in aula della donna
Un trentasettenne è accusato di lesioni aggravate e maltrattamenti, la presunta vittima: "Sono scappata in Germania da un'amica e mi ha telefonato per minacciarmi e costringermi a rientrare"
Brutalmente picchiata con schiaffi, pugni e persino un bastone per almeno due anni. Nemmeno la fuga in Germania da un'amica è servita per evitare le violenze perchè il marito l'avrebbe contattata al telefono per minacciarla e costringerla a rientrare.
In più di una circostanza, nel marzo del 2019, la donna sarebbe stata picchiata con una violenza inaudita tanto da riportare un trauma cranico e la frattura di alcuni denti. L'uomo, infatti, non si sarebbe limitato a prenderla a pugni ma le avrebbe sbattuto la testa contro il muro. E' un racconto agghiacciante quello fatto dalla donna al processo in cui è imputato il 37enne di Canicattì con le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate.
La donna è stata a lungo interrogata, davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Alfonso Malato, dal pubblico ministero Paola Vetro, dal suo stesso difensore di parte civile Teresa Alba Raguccia e dal difensore dell'imputato, l'avvocato Carmelo Lalomia.
"Mi minacciava e picchiava continuamente, vivevo nel terrore - ha raccontato -. Prima non voleva che lo denunciassi, poi mi tormentava per farmi ritirare le querele. Non è servito nemmeno andare all'estero perchè mi ha telefonato minacciandomi che dovevo rientrare".