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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Corruzione, i magistrati: "La modifica normativa mette a rischio le indagini"

Il procuratore: "In Italia la corruzione è sistemica, non è episodica. Di fronte a questi fenomeni sono necessari mezzi giuridici e risorse di uomini e finanziarie che devono essere adeguati"

"Le modifiche normativa in materia penale, con sei mesi di indagine, salvo le proroghe, ci faranno chiudere baracca. Perché se è vero che dopo sei mesi di indagine, salvo le proroghe appunto, o devi fare la richiesta di rinvio a giudizio o l'archiviazione, questo tipo di indagini - se sarà così, in particolare ad Agrigento, per le forze che abbiamo qui - non si faranno più. Ad ogni norma, anche di tipo procedimentale e processuale, c'è sempre una conseguenza. Non mi pare che sia prevista nella nuova normativa una qualche clausola di riserva per questo tipo di attività. Per questi reati e per questo tipo di fenomeni criminali, che abbiamo provato e siamo riusciti ad aggredire, con questo tipo di normativa dobbiamo chiudere la baracca". Lo ha detto il sostituto procuratore Andrea Maggioni, titolare del fascicolo di inchiesta "Giano Bifronte", in merito alla lunghezza e complessità delle indagini per i reati contro la pubblica amministrazione, in generale, e la corruzione in particolare.  

"Questi reati non sono l'omicidio o la rapina - ha evidenziato il sostituto procuratore Maggioni, - . In questi casi, il reato c'è, ma non si presenta ed è un tipo di investigazione più forte, più complicata.

"In Italia la corruzione è sistemica, non è episodica. Di fronte a fenomeni di corruzione sistemica - ha detto il procuratore capo Luigi Patronaggio - sono necessari mezzi giuridici e risorse di uomini e finanziarie che devono essere adeguati al fenomeno. Questa indagine non si è avvalsa della collaborazione degli imprenditori o di cittadini, per cui sono indagini che ci mettono in condizione di dover attivare tecniche invasive come le intercettazioni telefoniche e poi c'è un lavoro di riscontro documentale che ha tempi che non possono essere i tempi ordinari dei sei mesi". 


 

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