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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia

Totò Riina contro Angelino Alfano: "Il carcere duro glielo do io a lui"

Le frasi contro il ministro agrigentino arrivano al pubblico poche settimane dopo quelle gravissime pronunciate sempre dall'ex capo dei capi contro il pm della Dda di Palermo, Nino Di Matteo

"Quel disgraziato di ministro dell'Agrigentino, là al ministero dell'Interno, è proprio accanito con questi quarantunisti, questo è accanito proprio, è una canaglia". Sono le parole pronunciate da Totò Rina nei confronti del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Il boss di Cosa nostra le ha pronunciate il 12 settembre scorso, parlando in carcere durante il suo solito "passeggio" con il pugliese Alberto Lorusso.

Riferendosi al 41bis, il cosiddetto carcere duro, Riina punta il dito su Alfano: "Sì, sì, lo aggravava sempre, sempre parla del 41. 'Stiamo facendo carcere nuovi, i carceri li facciamo di modo che non possono rispondere con quelli della porta accanto...' Sta facendo tutto per il carcere duro... Il carcere duro glielo do io a lui, il duro lo abbiamo noi qua dentro. Quando viene lo trovi sempre duro, disgraziato". 

Le frasi contro il ministro agrigentino arrivano al pubblico poche settimane dopo quelle gravissime pronunciate sempre dall'ex capo dei capi contro il pm della Dda di Palermo, Nino Di Matteo.

"Ma disgraziati che siete, - dice ancora Riina, che era registrato dalla Direzione investigativa antimafia - perchè dovete sfottere queste persone così? La condanna è una condanna, se è un 41 è un 41, ma lasciateli stare. Ma cosa volete? Da queste seicento persone, volete fare pagare la pena di tutti i carcerati a queste 600 persone. Non siamo tutti carcerati?". Tra le frasi pronunciate dal boss di Corleone, arriva poi anche un riferimento ad un personaggio con la "faccia grassa, che per quanto è grassa sta scoppiando, si vede che mangia troppo, come un porco... parla sempre, parla sempre...".

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