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Mafia Santa Margherita di Belice

Mafia, Teresa Principato: "I boss agrigentini intimi con Matteo Messina Denaro"

Il sostituto alla Direzione nazionale antimafia e l’ex procuratore della Repubblica di Palermo, Giancarlo Caselli, sono stati tra i premiati alla quarta edizione de "L’Alba della legalità"

"I rapporti tra i boss agrigentini e Matteo Messina Denaro che erano veramente intimi. C’è sempre stata vicinanza tra la mafia Agrigentina e quella Trapanese". Lo ha detto - secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia - Teresa Principato, sostituto alla Direzione nazionale antimafia, che per anni ha dato la caccia a Messina Denaro, ma che, in precedenza, si era occupata anche della mafia Agrigentina da sostituto alla Dda di Palermo. Teresa Principato e l’ex procuratore della Repubblica di Palermo, Giancarlo Caselli, sono stati tra i premiati alla quarta edizione de "L’Alba della legalità", l’iniziativa di Libera che si svolge a Santa Margherita Belice.

Teresa Principato e Giancarlo Caselli, partecipando anche a una tavola rotonda, moderata dallo scrittore Salvo Ognibene, hanno spaziato dagli anni alla Procura di Palermo ai fatti più recenti. Principato, in particolare, sui fatti più recenti: "La mafia è in una fase di grande cambiamento. Dopo un lungo momento di gravissimo impasse in cui cosa nostra ha dovuto rinunciare alle regole portanti dell’organizzazione che hanno consentito alla stessa di reggere dalla prima metà dell’Ottocento, oggi possiamo vedere la mafia come l’altra faccia della medaglia della corruzione. Oggi i mafiosi hanno deciso di non colpire più con azioni violente perché hanno ben capito che questo attira su di loro l’azione della polizia e della magistratura. Però non si scoraggiano, ma, come sempre accade, cambiamo camaleonticamente pelle e impiegano i soldi da loro raccolti nella corruzione".

Giancarlo Caselli nel versante agrigentino del Belice da procuratore di Palermo ha inaugurato la nuova caserma dei carabinieri di Montevago. Caselli definisce così la Sicilia: "Un pezzo della mia vita. Sette anni a dirigere la Procura di Palermo con luci e ombre, alti e bassi, difficoltà e successi, stanno dentro, ti segnano. In Sicilia io torno sempre volentieri perché rappresenta un pezzo importante della mia vita". Premiati per il loro impegno antimafia i registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, l’autore di opere teatrali e psicologo Martino Lo Iacono, il fotografo Antonio Vassallo, l’associazione Agende Rosse ed i giornalisti Davide Lorenzano e Paolo Borrometi. 

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