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Gli interrogatori / Licata

"Ho chiesto soldi ma senza dare nulla in cambio": parziali ammissioni al gip del maresciallo Antonuccio

Il sottufficiale dei carabinieri, arrestato con l'accusa di avere chiesto tangenti, sminuisce le accuse a suo carico: "In alcune circostanze ho millantato". La donna che lo avrebbe più volte pagato ammette i fatti: il terzo indagato fa scena muta

"E' vero, ho chiesto dei soldi ma senza promettere o dare nulla in cambio. In alcune circostanze ho millantato che avrei fatto dei favori ma non si è mai concretizzato nulla". 

Il luogotenente dei carabinieri Gianfranco Antonuccio, in servizio al reparto investigativo della Compagnia di Licata e finito in carcere il 4 luglio e poi ai domiciliari con l'accusa di avere incassato alcune tangenti, talvolta di modesta entità, in cambio di favori e informazioni riservate, fa delle parziali ammissioni e al tempo stesso sminuisce.

Lo ha fatto in occasione dell'interrogatorio di garanzia, davanti al giudice Stefano Zammuto, che emesso un nuovo provvedimento dopo che il gip di Palermo, Antonella Consiglio, si era dichiarata incompetente trasmettendo gli atti alla procura di Agrigento. Il carabiniere, assistito dal suo legale Giuseppe Vinciguerra, ha fatto delle parziali ammissioni.

A Filippa Condello, 51 anni, di Palma, altra indagata finita in carcere con l'accusa di avere pagato delle tangenti ad Antonuccio in cambio di informazioni e favori relativi alla vicenda giudiziaria del figlio, è stato applicato il solo obbligo di firma. Il terzo indagato è il commerciante Giuseppe Di Vincenzo, 53 anni di Palma di Montechiaro finito ai domiciliari con l'accusa di avere smerciato alcune banconote false che sarebbero state usate pure per pagare una tangente allo stesso Antonuccio. Il gip di Agrigento ha disposto per lui l'obbligo di dimora. Quest'ultimo, difeso dall'avvocato Giuseppe Cacciatore, si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre la donna - assistita dal suo legale Giovanni Lo Monaco, ha ammesso i fatti.

La vicenda si incrocia con le rivelazioni dell'ex avvocato Angela Porcello, arrestata con l'accusa di essere il "consigliori" del mandamento di Canicattì. L'ex penalista ha accusato Antonuccio di avere incassato 1.500 euro dal suo ex compagno, l'imprenditore mafioso Giancarlo Buggea, quando era incaricato di vigilare sul rispetto delle prescrizioni della sorveglianza speciale. 

Questa vicenda ha portato all'apertura di un'inchiesta per corruzione aggravata, lo stesso Antonuccio - secondo quanto scrive il gip di Palermo - risulta indagato in un'indagine, ancora in corso e coperta dal segreto, su un traffico di droga. 

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