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Giovedì, 25 Aprile 2024
Militari dell'Arma / Campobello di Licata

"Appartenente alla Stidda e colpevole di 4 omicidi": ergastolano ai domiciliari per motivi di salute

Fra i delitti addebitati a Salvatore La Rocca anche quelli di Vincenzo Falsone e del figlio Angelo: rispettivamente padre e fratello maggiore di Giuseppe Falsone

E' per motivi di salute che la Procura generale presso la Corte d'appello di Palermo ha disposto la detenzione domiciliare, in sostituzione di quella carceraria, per Salvatore La Rocca, 82 anni, già condannato all'ergastolo in quanto, appartenente alla Stidda, è stato riconosciuto colpevole, con sentenza definitiva del 22 dicembre 1997 della Corte d'appello di Palermo, di quattro omicidi volontari commessi a Campobello di Licata.

Era il 29 agosto del 1989 quando veniva ucciso Giovanni Smiraglia, il 12 aprile del 1991 quando cadeva Giovanni Barba, il 24 giugno del 1991 quando venivano uccisi Vincenzo Falsone con il figlio Angelo: rispettivamente padre e fratello maggiore di Giuseppe Falsone che fu considerato uno dei capi di Cosa Nostra e che era nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia dal gennaio 1999 fino all'arresto, avvenuto a Marsiglia, il 25 giugno del 2010. Padre e fratello di "Ling Ling" furono uccisi dalla Stiddra durante una guerra con le famiglie di Cosa Nostra. 

Ad eseguire l'ordine di detenzione domiciliare per Salvatore La Rocca, già detenuto alla casa circondariale di Spoleto, sono stati i carabinieri. Un provvedimento scaturito a causa delle gravi patologie riconosciute all'82enne. L'anziano è stato portato nella sua abitazione per l'espiazione della pena. 

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