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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mafia

"Smistò pizzini del fratello boss, ma a chi erano diretti?": Anna Messina va riprocessata

I giudici della Cassazione hanno depositato le motivazioni con cui dispongono l'annullamento con rinvio della sua condanna a 5 anni per concorso esterno. "Non c'è prova che abbia contribuito a rafforzare l'associazione mafiosa

Le sentenze di primo e secondo grado non hanno chiarito se Anna Messina abbia svolto, per conto del fratello Gerlandino, il ruolo di "corriere" dei pizzini in maniera abituale o episodica e in ogni caso il concorso esterno si concretizza "se le informazioni sono provenienti da altri associati o persone che svolgono attività utili al conseguimento degli scopi dell'associazione mafiosa".

Dalle sentenze "non si comprende chi fosse il destinatario dei messaggi" e in definitiva non emerge in che termini la condotta della sorella del boss "abbia contribuito al rafforzamento dell'associazione mafiosa". 

La Cassazione ha depositato le motivazioni che porteranno al processo di appello bis (prima udienza fissata per l'11 ottobre) nei confronti della donna trentanovenne arrestata con l'accusa di avere smistato messaggi e direttive per conto del fratello, capomafia di Agrigento, durante la latitanza.

I giudici ermellini hanno accolto gran parte dei motivi del ricorso del difensore, l'avvocato Salvatore Pennica, e hanno annullato con rinvio la sentenza ritenendo che "non siano motivati gli elementi processuali dai quali si desume che ha contribuito a rafforzare Cosa Nostra". 

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