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Giovedì, 25 Aprile 2024
Mafia Siculiana

Estorsioni mafiose a imprenditore, imputato in aula: "Vittima di rappresaglia"

Il siculianese Antonino Gagliano: "Gli feci notificare un decreto ingiuntivo perchè non mi aveva pagato delle forniture e mi disse che me l'avrebbe fatta pagare"

“Doveva darmi dei soldi per delle forniture di calcestruzzo che gli ho fatto, non gli ho mai fatto alcuna cresta come sostiene lui. Quando ha ricevuto il decreto ingiuntivo mi ha promesso che me l’avrebbe fatta pagare e infatti sono qua, sul banco degli imputati”. L’imprenditore Antonino Gagliano, 50 anni, di Siculiana, si è difeso per oltre un’ora al processo, nel quale è accusato di estorsione aggravata ai danni di un collega.

La prima ipotesi di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, contestata a Gagliano, difeso dagli avvocati Calogero Meli e Giovanni Rizzuti, riguarda la realizzazione di alcuni alloggi a Porto Empedocle. Gagliano aveva raggiunto un accordo con Colletto - che si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Piro - al quale avrebbe fornito il calcestruzzo prodotto dalla sua impresa.

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