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Mafia San Biagio Platani

Sabella non ci sta: "Accordo col capomafia per vincere le elezioni? Macchè, mi ha fatto la guerra"

L'ex sindaco, interrogato per ore in aula, respinge le accuse: "Sono stato votato perchè ho servito la mia gente e combattuto il crimine"

"Antonino Nugara, prima di venire arrestato insieme a me, era un lavoratore incensurato che conoscevo dai tempi della scuola visto che eravamo compagni di banco. Non ho fatto alcun accordo con lui, mi ha contrastato in ogni modo". L'ex sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, finito in carcere il 22 gennaio dell'anno scorso con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'inchiesta "Montagna", si difende così per oltre due ore. Il processo, in corso davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta da Alfonso Malato, nel quale è accusato di avere stretto un patto elettorale col boss del paese, attualmente al 41 bis, è arrivato al giro di boa.

Sabella, che tiene in mano una carpetta piena di appunti e precisa di avere detto alcune imprecisioni nei primi interrogatori "perchè frastornato dall'esperienza carceraria", rispondendo ai suoi difensori Antonino Gaziano e Antonino Mormino e al pm della Dda Alessia Sinatra, si difende su ogni fronte e attacca i suoi rivali. "Sono stato eletto sindaco nel 2014 perchè ho una grande esperienza amministrativa che mi ha portato a farmi eleggere più volte per quello che ho fatto per i miei cittadini. Ero candidato insieme all'avvocato Rosina Amoroso e alla signorina (il titolo di psicologa, forse, viene "tolto" per l'astio dovuto agli strascichi di quel voto) Rosalba Di Piazza". Sabella prosegue: "Sono stato eletto con una maggioranza compatta e Nugara mi ha contrastato in ogni modo, è impensabile parlare di un accordo fra noi". L'ex sindaco di San Biagio, Comune che dopo il suo arresto fu sciolto dal consiglio dei ministri per infiltrazioni della criminalità organizzata, è accusato di avere ricambiato il favore a Nugara che lo avrebbe fatto eleggere, indirizzando appalti e posti di lavoro a uomini a lui vicini. "Non ho mai fatto pressioni su nessuno e ho sempre amministrato da buon padre di famiglia, per questo i miei cittadini mi hanno dato sempre fiducia. Nel caso specifico posso dire che ho sempre preferito che i finanziamenti e le gare di appalto fossero gestiti dall'Urega".

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